Home Mercati Emergenti Yuan in crescita grazie ai dati immobiliari americani

Yuan in crescita grazie ai dati immobiliari americani

0

 Lo yuan è stato scambiato qualche ora fa molto vicino alla sua chiusura di contrattazioni più forte: il “merito” è dovuto all’andamento del mercato immobiliare americano, con le vendite di case che hanno rafforzato la domanda per assets più rischiosi, senza dimenticare la speculazione che riguarda la Cina e i suoi interventi valutari da attuare nel 2013 (vedi anche Lo yuan inanella la settima settimana consecutiva di rialzi). Non è un caso che molti titoli azionari del continente asiatico siano cresciuti proprio grazie ai dati immobiliari a stelle e strisce.

Nel dettaglio, le vendite di nuove abitazioni nella prima economia mondiale sono aumentate di 1,5 punti percentuali a marzo, al ritmo di 417mila l’anno, una performance incoraggiante, dato che appena un mese prima era stata registrata una contrazione del 7,6%. Inoltre, Pechino potrebbe anche decidere di ampliare la banda di trading nei confronti del dollaro americano quest’anno, in modo da rendere meno stringenti le condizioni monetarie. Lo yuan continua a rimanere una valuta fin troppo sopravvalutata, tanto che dovrebbe far registrare un rialzo del 2,8% e raggiungere quota sei yuan nel cambio con la moneta verde entro il prossimo mese di dicembre.

Le previsioni sono eloquenti e in più il sentimento degli investitori risulta ora decisamente migliorato. C’è ancora molta speculazione sulla divisa dell’ex Impero Celeste ed è per questo motivo che tutto ciò si traduce in ulteriori rafforzamenti. La Borsa di Shanghai ha registrato 6,1794 yuan per ottenere un dollaro , stando ai dati messi a disposizione dal China Foreign Exchange Trade System. La banca centrale ha anche provveduto a ridurre il tasso di riferimento di 0,04 punti percentuali. Per quel che concerne il mercato offshore di Hong Kong, lo yuan è aumentato dello 0,04%, mentre i contratti forward a dodici mesi sono avanzati dello 0,06%. Infine, un ultimo cenno lo merita la volatilità a un mese, in discesa di tre punti base (-0,03%).