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Spread ancora da temere – Bankitalia

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 Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è recentemente intervenuto alla Giornata del Risparmio, mettendo in guarda dai potenziali rischi futuri sullo spread, e chiedendo contemporaneamente un’azione decisa agli istituti di credito, relativamente alle super remunerazioni dei dirigenti. Visco si è altresì soffermato a fare il punto sulle riforme in atto, che “non potranno dispiegare i propri effetti se dubbi e incertezze sul futuro” dell’euro “dovessero mantenere gli spread sopra i valori coerenti”.

Visco ricorda in proposito come “le e misure di bilancio” attuate dal Governo Monti “non potevano non ripercuotersi negativamente sugli andamenti congiunturali di breve periodo, ma hanno evitato scenari ben peggiori di quello attuale (…) Le riforme strutturali sosterranno, nel medio periodo, il potenziale di crescita del Paese” – ha poi affermato il numero 1 della Banca d’Italia, sottolineando come sia “cruciale conseguire gli obiettivi di bilancio annunciati, dare piena attuazione al programma di riforme, ampliandone il campo d’azione”.

Per quanto concerne le banche italiane, Visco ha invitato gli istituti di credito nazionali a contenere gli organici e i costi del personale, ma anche “agire sui compensi dei dirigenti e degli amministratori” valutando con attenzione “la distribuzione dei dividendi”. In merito, ricordava poche ore fa La Repubblica, “nel 2011 le remunerazioni “ai vertici dell’esecutivo dei primi cinque grandi gruppo sono diminuite del 25% rispetto all’anno precedente, del 20 per i primi quindici gruppi quotati, al netto dei compensi di fine rapporto”. La Banca d’Italia sta esaminando “con attenzione le banche che hanno registrato un aumento e approfondimenti sono in corso sui meccanismi di determinazione delle componenti variabili”. Il governatore ricorda poi che quando un manager lascia il gruppo, gli amministratori devono assicurare “l’efficacia” delle norme che impongono come parte dei compensi sia erogata nel tempo e soggetta a “clausole di recupero”.

Per quanto infine concerne il risparmio, Visco nota un calo della quota risparmiata del reddito nazionale, ora inferiore alla media Ue, sotto il 17 per cento, 4 punti percentuali in meno rispetto allo scorso anno.