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Bitcoin, il calo e il ruolo dell’Iran

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Bitcoin nella notte tra venerdì e sabato scorso ha subito un notevole crollo. Qualcosa di inaspettato e che potrà essere collegato alla situazione geopolitica mondiale. E in particolare all’Iran. Scopriamo in quale modo.

Calo di Bitcoin sospetto

Dobbiamo partire da un presupposto: le monete digitali e Bitcoin sono un asset molto volatile. Ma lo scorso weekend non vi erano le basi per la volatilità registrata. Sono quindi diversi gli esperti, di diversa provenienza, che pensano che tale calo di Bitcoin possa essere stato legato a una vendita da parte dello Stato iraniano per pagare gli attacchi.

Ovviamente non vi sono dati certi, perché nessuno consentirebbe un controllo di questo genere. Ma in base ai dati raccolti dagli esperti in cybersicurezza sono in diversi coloro che sostengono che possa essere avvenuta una vendita importante al fine di ottenere soldi per ripagare i droni inviati contro Israele.

A non voler entrare nel merito della questione, questo modo di agire non è una novità a livello globale. Si sospetta che sia ciò che ha fatto Hamas per sovvenzionare le sue attività e sia più di un sospetto che il Nord Corea faccia lo stesso per sostenere il suo programma nucleare.

I Bitcoin, per quanto rappresentino un asset importante non sono però sottoposti a controlli rilevanti quanto altre asset più tradizionali. Basterebbe infatti aver venduto appena 50 Bitcoin la scorsa settimana per ottenere un guadagno di circa tre milioni di euro. In quel momento, lo ricordiamo, il Bitcoin valeva circa 65.000 dollari a unità.

E appare verosimile, anche dato l’andamento del mercato, che possa essere andata effettivamente così punto è che l’Iran, al pari di altri interlocutori sulla scena mondiale abbia deciso di attingere al suo portafoglio di monete digitali per poter supportare una simile azione.

Regolamentazione criptovalute necessaria

Nessuno vuole limitare la libertà di altri nel momento in cui si parla di compravendita di tali asset. Ma è evidente che in situazioni come queste si esplicita quello che è il maggiore problema della mancanza di una regolamentazione adeguata.

Senza contare che tanto quanto la situazione geopolitica può influenzare l’andamento del Bitcoin, questo dimostra di poter fare altrettanto anche semplicemente se è venduto. Lo ripetiamo, è impossibile avere una dimostrazione certa. Ma rimane comunque uno scenario verosimile. Proprio per via nella mancanza di specifici controlli su questo strumento finanziario.

È importante, sia per proteggere gli investitori che per evitare uno sfruttamento delinquenziale delle valute digitali, dar vita al più presto a una regolamentazione seria. Soprattutto valida allo stesso modo in tutto il mondo.