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Apec, Hu Jintao contestato in Giappone

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AP Photo/Manish Swarup

Il 18 meeting dell’Apec (l’organizzazione per la Cooperazione economica Asia-Pacifico) inizia tra le proteste anticinesi. A Yokohama, la seconda città più grande del Giappone, dove si tiene il vertice, circa 4mila manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la visita del presidente cinese Hu Jintao, che partecipa al Summit e incontrerà il primo ministro giapponese Naoto Kan. Secondo i contestatori l’atteggiamento cinese è da imperialisti. Il riferimento è alla disputa ventennale (ma che ha radici secolari) sulle isole Senkaku: rivendicate da entrambi i paesi sono circondate da acque ricche di pesce e fondali che nascondono una buona quantità di gas naturale. “Siamo qui per dimostrare che vogliamo proteggere il nostro territorio dalla Cina. Quelle isole sono il nostro territorio” ha spiegato Norihiko Ueda, uno degli organizzatori, secondo quanto riporta l’agenzia ApCom. Il meeting è stato preceduto da una settimana di incontri bilaterali. I paesi che partecipano sono 21 compresi anche “big” come Stati Uniti, Russia, Australia. L’obiettivo di questa edizione è dichiarato nello slogan “change and action“, cambiare ed agire. In sostanza, come i paesi dell’Apec debbano ripensare le proprie strategie d’azione e attivarsi per garantire all’Organizzazione un ruolo importante nell’economia mondiale. Il programma prevede la verifica e la revisione dei Bogor Goals, che fissano il 2010 come data per raggiungere obiettivi di libero mercato come l’integrazione economica, commercio e investimenti senza barriere tra le cinque maggiori economie dell’area (Usa, Cina, Giappone, Russia, Australia).