Home Economia L’Arizona vuole coniare le proprie monete in oro e argento

L’Arizona vuole coniare le proprie monete in oro e argento

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 I legislatori repubblicani dell’Arizona hanno fatto sapere il loro pensiero in merito alle monete realizzate in argento e oro: secondo la loro opinione, infatti, queste ultime dovrebbero essere considerate come un valore legale rispetto a quelle “classiche”, tanto da promuovere una vera e propria legge in questo senso (vedi anche Quanto è vicina la fine del predominio del dollaro?). L’atto in questione è passato con quattro voti favorevoli e due contrari per quel che riguarda il comitato della Camera, con un testo piuttosto preciso.

In effetti, è stato stabilito che i due metalli preziosi rappresentano una moneta come un’altra, pertanto non dovrebbero essere soggetti a nessuna imposizione fiscale e nemmeno a regolamenti in relazione alla proprietà. Chi ha proposto tale legge è convinto del declino inesorabile del dollaro da diverso tempo a questa parte; comunque, alle imprese non verrebbe in nessun caso richiesto di accettare né l’oro né l’argento. I Democratici hanno opposto un secco rifiuto a una misura del genere. In effetti, questi ultimi ritengono si tratti solamente di un “incubo burocratico”, visto che le stesse imprese non hanno gli strumenti necessari a disposizione per riuscire a determinare in modo corretto il valore dei due metalli come valute.

In più, il provvedimento non sarebbe altro che l’ultimo duro affondo al governo federale, il quale proibisce agli Stati di coniare monete proprie. Se non altro, però, si è acceso il dibattito su questa possibilità. D’altronde, sono ben dodici gli Stati federali che hanno proposto un’alternativa simile, preoccupati per le attuali condizioni economiche. In particolare, lo Utah è stato il primo in assoluto a introdurre questa divisa, dopo che il governatore ha riconosciuto in maniera ufficiale il coni0 aureo e argenteo come una forma di pagamento che può essere accettata. Il trattamento sarebbe identico a quello dei dollari americani normali, abolendo di fatto la tassazione che di solito riguarda i cosiddetti capital gain.