Home Banche Ai lati d’Europa tra Portogallo e crisi bielorussa

Ai lati d’Europa tra Portogallo e crisi bielorussa

0

 Il Portogallo se la cava in un’asta che pareva una nuova prova di forza per l’economia lusitana. Lisbona ha raccolto oltre un miliardo di euro su bond a 12 e 6 anni nonostante i rendimenti elevati per il finanziamento. Il governo uscente, a causa del mancato appoggio al terzo piano di austerità in un anno, ha intanto ribadito che il paese può far fronte alle proprie scadenze. Intanto è già campagna elettorale nel Paese (elezioni il 5 giugno) mentre si fa largo, almeno in base ad allarmismi e indiscrezioni, l’ipotesi di sostegno da parte di Unione europea ed Fmi. Ipotesi sempre e perennemente esclusa dall’esecutivo. Sul Forex, nonostante l’apprezzamento dell’Euro in attesa del rialzo dei tassi Bce, c’è fermento. Un soffio di paura spira da est, dalla Bielorussia. Infatti i cittadini hanno sempre meno fiducia nella loro moneta locale, il Rublo. E cercano in ogni modo di mettersi al riparo da perdite comprando oro, Euro e immobili: beni durevoli o beni rifugio. La Banca centrale ha infatti recentemente comunicato che le riserve in valuta sono crollate del 25 per cento in tre mesi: “La gente sta dando credito alle diverse voci secondo le quali il Rublo bielorusso perderà ancora valore presto e tentano di comparare quanta più valuta forte possibile e questo non è un bene”, racconta Mariya Ivanauna, una residente della città occidentale di Berastse come riporta l’agenzia TMNews. Dopo che alla fine del mese scorso la Bielorussia aveva aperto la possibilità di svalutare il Rublo (Rub) del 10 per cento.