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Crisi, banche: pericolo stretta credito in Europa

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 La BCE può anche avere i mezzi per fornire liquidità praticamente illimitate alle banche, ma queste ultime sono ancora riluttanti a concedersi prestiti l’un l’altra, costringendo l’Europa a cercare altre soluzioni per evitare una stretta creditizia. La Banca centrale europea ha finora prestato circa 500 miliardi di euro alle banche nella zona euro e ha i mezzi per fare molto di più, ma questo non è stato sufficiente a spezzare il circolo vizioso del credito interbancario. Tanto che oggi, i banchieri e gli economisti ritengono che solo una iniezione di capitale fresco nei bilanci delle banche potrebbe sbloccare la situazione.

“La liquidità è lì a disposizione: la si può ottenere dalla BCE”, ha detto Bernd Knobloch, banchiere ed ex membro del consiglio della tedesca Commerzbank. “Il problema è il capitale. Con più capitali si possono sopportare le perdite e si diventa una banca più solida (…), il problema è risolto”.

Eppure la promessa dell’Unione Europea di costringere le banche a portare entro la metà del 2012 il loro Core Tier 1 – che misura il rapporto fra il patrimonio base di una banca e i soldi prestati –  al 9% non è bastata a convincere. L’Autorità bancaria europea (EBA) stima in più di 100 miliardi di euro il fabbisogno patrimoniale delle banche, ma il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha avvertito nel mese di settembre che le banche UE potrebbe dover subire perdite fino a 300 miliardi.In realtà, non sembra si conosca con precisione la situazione delle banche nell’area euro. Al punto che per alcuni analisti la prima cosa da fare sarebbe quella di effettuare stress test, prima di procedere alla ricapitalizzazione delle banche. Nel frattempo, la BCE continua a fornire enormi quantità di liquidità. E in questo contesto, l’Istituto di Francoforte può andare molto lontano: il progressivo allentamento delle sue norme in materia di garanzie accettate dalle banche, permettono alla BCE di prestare teoricamente fino a 14.000 miliardi di euro, più del PIL totale dell’Unione.

Problema: se tale politica ha finora evitato un certo numero di fallimenti bancari in Irlanda, Grecia o Portogallo, ha di fatto reso molte banche totalmente dipendenti dal denaro della BCE. E il numero di istituti che si accalcano ai suoi sportelli per ottenere un finanziamento è in aumento. Oggi, i prestiti della BCE raggiungono quasi 500 miliardi di euro. E ‘certamente molto meno dei 910 miliardi erogati dopo il lancio del programma di acquisto di bond, avvenuto nel maggio del 2010, ma i depositi presso la BCE, che generalmente aumentano con il nervosismo dei mercati, sono molto più elevati.

Secondo le statistiche rilasciate la scorsa settimana, quasi due terzi dei fondi presi in prestito dalla BCE sono ridepositati presso la stessa banca centrale, una percentuale doppia rispetto a quella osservata dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2008. La fiducia nel sistema finanziario stesso sembra essere scomparsa. Ci si sta muovendo verso una situazione in cui la BCE aumenterà ulteriormente i suoi prestiti al sistema bancario. Ciò incrementerà i costi di finanziamento per tutti e rallenterà l’economia.

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