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Debito USA ai massimi livelli

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 Il debito pubblico statunitense ha toccato il tetto fissato nel 2011, pari a 16.400 miliardi di dollari. Un campanello d’allarme piuttosto rumoroso, un traguardo giunto a pochissima distanza dal pericolo del fiscal cliff, la cui risoluzione (si tratterebbe del prelievo più grande mai compiuto nella storia americana) ha tenuto banco nelle negoziazioni natalizie tra la parte democratica e quella repubblicana. Il tutto, in un contesto che dimostra come gli americani siano preoccupati più della regolamentazione delle armi (complice il dramma di Newtown) più che delle loro tasse.

Ad ogni modo, per quanto concerne il tetto del debito, i termini sembrano essere anticipati in maniera significativa, visto e considerato che il limite massimo sarà raggiunto il 31 dicembre e non nel corso del 2013 come inizialmente previsto. A dichiararlo e renderlo ufficiale è stato il Dipartimento del Tesoro Usa che ha altresì aggiunto che adotterà “misure straordinarie” per rinviare il default del Paese (vedi anche l’approfondimento I timori americani stanno influenzando il dollaro australiano).

Il tetto di cui abbiamo fatto cenno – pari a 16.400 miliardi di dollari – era stato fissato nel 2011 al termine di una lunghissima trattativa tra democratici e repubblicani. Un tetto che all’epoca appariva già mostruosamente elevato, soprattutto se si presta un rapido sguardo alla progressione del dato, che meno di 30 anni parlava di “appena” 908 miliardi di dollari.

“Ma il livello” – si occupava La Repubblica poche ore fa – “è salito costantemente, superando i 1.000 miliardi nel 1982, i 5.000 miliardi nel 1996 e i 10.000 miliardi nel 2008. In una lettera ai leader del Congresso, Geithner ha spiegato che il Tesoro adotterà “misure straordinarie” per “posporre temporaneamente la data in cui gli Stati Uniti si troverebbero altrimenti in default“. L’obiettivo, spiega il Wall Street Journal, è prendere tempo creando una nuova zona cuscinetto di almeno 200 miliardi per allontanare il totale del debito dal tetto di 16.400. Duecento miliardi che equivalgono esattamente alla cifra generalmente presa in prestito dal governo Usa in 60 giorni”.