Home Economia Dollaro canadese, l’influenza negativa della scarsa crescita europea

Dollaro canadese, l’influenza negativa della scarsa crescita europea

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 Negli scorsi giorni, nel vecchio Continente, sono stati diffusi alcuni dati di crescita economica. Su tutti ha spiccato l’elemento tedesco, con l’economia della Germania che è incrementata molto lentamente durante il secondo trimestre dell’anno, con una produzione interna lorda che è stata ben al di sotto delle attese degli analisti, influenzando negativamente l’intera ripresa economica dell’eurozona e dell’UE.

Le notizie negative provenienti dalla sponda orientale dell’Atlantico hanno pesantemente condizionato alcune valute dell’altro lato dell’Oceano, dollaro canadese in testa, che ha infatti subito evidenti flessioni al ribasso nelle ore successive all’annuncio della tiepida crescita economica dei partner europei, comunque inferiore alle principali osservazioni formulate nel corso delle ultime settimane.

Le notizie europee hanno infatti confermato che la ripresa economica mondiale sarà più lenta del previsto, e caratterizzata da contorni ancora molto incerti. Pertanto, la valuta canadese è retrocessa contro alcune delle principali valute di riferimento, come il dollaro statunitense, sul timore che la debole ripresa della produzione interna lorda e dei consumi internazionali provocheranno gravi ripercussioni sulle esportazioni della nazione.

Difficile d’altronde celare le paure canadesi: il Paese deve infatti fare i conti non solamente con la crisi degli Stati Uniti, da cui dipendono la maggioranza delle esportazioni, ma ora anche con la grave criticità dell’Europa, che rappresenta un partner secondario, ma indispensabile per garantire la stabilità economica nazionale. Pertanto, nel corso delle prossime settimane sono attesi nuovi scossoni sul fronte del cambio dollaro USA – dollaro canadese, dei quali vi terremo aggiornati costantemente, come sempre facciamo sulle pagine del nostro blog.

Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati negli stessi articoli.