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Fed delude ancora. QE3 addio?

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 Il Federal Open Market Committee (FOMC) ha deluso le speranze per un altro round di quantitative easing (QE3), ancora una volta. L’US dollar index (USDX)  si è impennato ad un nuovo massino in due anni, toccando quota 89,093 mentre il biglietto verde si è apprezzato contro quasi tutte le maggiori controparti.

Solo un mese fa, i mercati si muovevano al rialzo, e fu il dollaro a farne le spese, mentre gli investitori anticipavano la necessità di un QE3. Non possiamo non chiederci se tutti i guadagni verranno a questo punto annullati, ora che la Fed ha optato per una mera estensione dell’ Operation Twist e sembra allontanarsi da un ulteriore allentamento.Ma prima di scendere nei dettagli essenziali dei verbali del FOMC, facciamo un breve riepilogo di quanto accaduto nella precedente riunione del 19-20 giugno. In occasione dell’ultima dichiarazione del FOMC, c’è stata molta delusione per il mancato annuncio da parte della Fed di un QE3. Eppure, i funzionari della Banca centrale non hanno lasciato il mercato completamente a mani vuote.

Hanno dato agli investitori la speranza di maggiori stimoli, mentre le previsioni di crescita, inflazione, disoccupazione della FED erano state tutte riviste al ribasso. Quindi, analisti e operatori di mercarto, aveva ragione di credere che per il QE3 ci fosse ancora una possibilità!

Tuttavia, i verbali dell’ultima riunione sembrano confermare l’esatto opposto e rivelano che la Fed si starebbe allontanando da questa linea. Per quanto sorprendente possa sembrare, è come se i banchieri centrali si aspettino un recupero dell’economia  americana nei prossimi mesi!

Mentre due dei 12 membri votanti del FOMC hanno fatto capire che sono pronti a premere il grilletto sul QE ancora una volta, altri due hanno indicato che una tale mossa potrebbe essere necessaria solo se le condizioni del mercato del lavoro non miglioreranno o se nuovi venti contrari scuoteranno la vacillante economia americana.

In questo momento, anche se la Federal Reserve riconosce i rischi per l’economia globale rappresentati dalla crisi del debito europeo, crede ancora che l’economia statunitense non si trovi in pericolo immediato. Il comitato ha anche descritto il rischio di un ulteriore deterioramento economico come “basso in questo momento”. Un tentativo di infondere fiducia e ottimismo?

Resta da sottolineare che i verbali del FOMC si sono basavano sulla riunione di giugno, quindi prima del rilascio degli ultimi e preoccupanti dati sul settore manifatturiero e sull’occupazione, in particolare. Sarà interessante vedere se le posizioni cambieranno alla luce di queste cifre. Dopo tutto, hanno solidi argomenti per un ulteriore round di allentamento.

In ogni caso, conosceremo il verdetto il 1° agosto, quando il FOMC tornerà a riunirsi. La vicenda non fisce qui. Sarà la recente serie di deboli dati pubblicati dagli Stati Uniti a spingere il Comitato più vicino a  un nuovo QE e a convincerlo definitivamente della necessità di ricorrere a un QE3?