Home Analisi Tecnica Forex Training – come disegnare i livelli di Fibonacci (la metodologia classica)

Forex Training – come disegnare i livelli di Fibonacci (la metodologia classica)

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 La scelta dei punti di riferimento per il disegno dei livelli di Fibonacci è oggetto di discussioni fin dalla loro ideazione ed esistono infinite teorie più o meno valide, ma tutte si possono distinguere in due semplici, grandi gruppi; il primo che comprende tutte le metodologie di rilevazione degli swing point univoche (scelte in base al movimento del Mercato o ad un time-frame particolare) ed il secondo che raggruppa tutta una serie di teorie sulla rilevazione discrezionale dei punti di svolta di riferimento per il disegno dei livelli.

Lo studio e l’assimilazione delle tecniche del primo gruppo porta inevitabilmente scarsi risultati pratici; il decadimento infatti di questi metodi è proporzionale alla loro diffusione, vanificando anche le trovate più geniali di analisti del passato. Serve allora studiarli? La risposta è si ovviamente, ed è presto spiegato il perchè. Solo padroneggiando le soluzioni classiche della teoria Tecnica si può arrivare a sviluppare la sensibilità ai grafici che serve per aprire le porte all’analisi discrezionale, nettamente più efficace ma impossibile da spiegare. Grazie poi alla rilevazione discrezionale dei punti di interesse, anche uno strumento altamente inflazionato come i livelli di Fibonacci torna ad essere efficace.

Metodi classici appartenenti al primo gruppo sono quelli definiti dal time-frame; prendere ad esempio il massimo ed il minimo del giorno precedente sul grafico orario e disegnare i livelli da sfruttare per la giornata corrente è una pratica comune e di facile applicazione, che aggiorna il concetto di Pivot Point classico.

Meglio ancora è prendere bottom e top della settimana precedente e tenerli sul grafico nei successivi 5 giorni di contrattazioni per avere riferimenti di medio periodo oltre il classico 50% sempre valido.

Applicando lo stesso concetto si arriva al time-frame mensile che, come diceva Gann nei suoi libri, offre all’analista le indicazioni migliori per i suoi investimenti, oltre che impegnare poco tempo nell’aggiornamento dei dati e delle aspettative collegati alle analisi.

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