Home Economia Giappone, S&P declassa debito. Prima volta in nove anni

Giappone, S&P declassa debito. Prima volta in nove anni

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 Scende il rating del Giappone. L’agenzia americana Standard&Poor’s ha declassato la nota di debito nipponica questa mattina di un notch (Aa-, come la Cina). Secondo gli analisti si tratta di un campanello d’allarme dovuto al continuo innalzamento del debito pubblico, che si prevede toccherà il 204 per cento nel 2011, e alla fragilità della coalzione di governo. Il partito democratico, dopo un rimpasto, ora guidato da Naoto Kan, già ministro dell’Economia durante la reggenza dell’ex premier Yukio Hatoyama, non ha la maggioranza alla Camera Alta, persa a luglio,  e fatica a trovare solide alleanze alla Camera Bassa per approvare il budget 2011 con una maggioranza di due terzi dell’aula. Condizione fondamentale per evitare il passaggio della legge alla Camera Alta, dove troverebbe certo maggiori difficoltà. Il governo, nonostante i reiterati propositi di riforma della corporate tax, la tassa sulle imprese, ha dovuto di recente fare marcia indietro. L’aliquota a carico delle aziende nipponiche è infatti una delle più alte al mondo e una riduzione è da tempo nel programma del partito democratico (Dpj). Va diversamente per i prelievi a carico dei cittadini, relativamente bassi. Il governo si è trovato però nella difficile condizione di rimandare ulteriormente gli sgravi per le aziende nel timore che i mancati introiti si riflettessero poi in un aumento ulteriore della spesa pubblica. Il problema del debito rimane. Soprattutto perché è in mano ad investitori domestici, in particolare i fondi pensione nazionali, i quali però devono rendere conto a una popolazione in costante invecchiamento. Questo provocherà nei prossimi anni l’impossibilità di adempiere alla doppia funzione di pagamento dei pensionati e di acquisto dei titoli nipponici, posseduti da investitori stranieri in una percentuale minima del 4 per cento circa. Immediatamente dopo il declassamento di S&P, la valuta giapponese ha perso terreno sul dollaro, scivolando a 83,21, contro gli 82,91 dell’ultima apertura, per poi recuperare a 83,03. Contro l’euro, lo yen è scivolato a 113,6300 dai 112,6700 dell’ultima rilevazione.

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