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Grecia: un default non è lontano. Ultima chance per il paese

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 La Grecia deve scegliere tra una “discesa incontrollata” e  uno “sforzo totale” ha solennemente avvertito Mercoledì la Banca di Grecia (BoG), secondo la quale il secondo piano di aiuti deciso dalla zona euro alla fine di ottobre è “probabilmente l’ultima occasione” per il Paese. La Banca teme l’eventualità di un default “non controllato” della Grecia se le misure previste dal piano europeo non saranno implementate e realizzate molto rapidamente.

E’ in gioco l’appartenenza della Grecia nella zona euro, dice il rapporto, sottolineando che il periodo attuale “è il più critico per la Grecia dalla seconda guerra mondiale”. La Banca di Grecia richiama regolarmente all’ordine i politici, gli imprenditori e le parti sociali greche dei pericoli crescenti cui il paese, minacciato dallo spettro del default, deve far fronte.

La Grecia deve scegliere tra una una discesa incontrollata che “minerebbe la maggior parte delle conquiste dei decenni passati, trascinerebbe il paese fuori dalla zona euro e ridurrebbe il livello di vita della Grecia” e “un impegno totale nella zona euro, in stretta collaborazione con i partner europei e la comunità internazionale per mitigare l’impatto, abbreviare il difficile periodo di adattamento e porre una solida base per ristrutturare l’economia e incentivare la crescita”, spiega  il rapporto.

“Ulteriori ritardi” o il mancato rispetto degli obiettivi “dovrebbero essere evitati”, in tutti i modi, si legge ancora nel documento, in cui si chiede anche che, al contrario, siano adottati tutti gli sforzi necessari per centrare gli obiettivi. I leader della zona euro hanno messo a punto il 26 e il 27 ottobre un secondo pacchetto di aiuti per la Grecia, che comporta la cancellazione di una parte del debito (100 miliardi di euro), oggetto di negoziati con le banche private, nuovi prestiti per 100 miliardi di euro e 30 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche.

Questo piano si accompagna al perseguimento della più severa politica di rigore e di un maggiore controllo sulla politica fiscale del paese. “Fino ad ora, il ritmo e il grado di attuazione delle politiche non hanno saputo convincere i mercati e l’opinione pubblica del fatto che la Grecia sia sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi prefissati”, ha detto la Banca.

La Grecia soffre di un “deficit di credibilità” dovuto al fatto che le riforme economiche sono state condotte in modo frammentario e indeciso, con battute d’arresto e ritardi, e non sono intervenute in anticipo rispetto agli eventi. La Banca di Grecia ribadisce le cupe previsioni economiche per il 2012, con una recessione destinata a perdurare per il quinto anno consecutivo, una ripresa della crescita del PIL che non dovrebbe verificarsi prima del 2013, e molto moderata (meno dell’1%).

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