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Moody’s taglia rating Spagna

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 Il fallimento di Bankia e le tensioni interne alla Spagna hanno finalmente destato i sospetti dell’agenzia di rating Moody’s, che tra ieri ed oggi ha tagliato il rating del Paese. L’azione preventiva di qualche giorno fa’ sugli istituti di credito italiani si è dimostrata ancora una volta una mossa errata nel breve termine, visto che il rischio era, ancora una volta, fuori dai confini del Bel Paese, sempre più sotto pressione dalla stampa internazionale.

Dopo che i risparmiatori hanno assalito gli sportelli ritirando oltre un miliardo di euro in poche ore, arriva la scure di Moody’s sul Paese (meglio tardi che mai); l’agenzia ha agito direttamente su sedici istituti di credito del Paese e su quattro regioni. Moody’s ha inoltre tagliato il rating di Santander e del BBVA che ora è “A3”. 

Le voci sul sistema bancario però cominciano a diventare fortemente contrastanti; fino a ieri la fuga dagli sportelli era certa, tanto che si stimava in oltre un miliardo l’importo prelevato dalla quarta banca del Paese ora nazionalizzata. Oggi il sottosegretario all’Economia smentisce quanto appena detto; secondo Fernando Jimenez Latorre non ci sarebbe stata alcuna corsa agli sportelli e le premesse per un recupero completo di Bankia ci sono tutte.

Affermare il contrario di quanto la stampa ha pubblicato meno di 24 ore fa’ getta ancora più in confusione gli investitori che ora si interrogano sull’effettivo futuro del Paese e sulla sua reale condizione; intanto si cerca di valutare l’azione di Moody’s e di valutare quanto sia consona alle reali situazioni del settore bancario.

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Gli istituti presi in considerazione sono sedici: Santander, Bbva, Banesto, Caixabank, La Caixa, Caja rural de Navarra, Banco cooperativo espanol, Bankiter, Ceca, Caja rural de Granada, Liberbank, Cajamar, Lico Leasing, Unicaja Banco, Banco popular espanol, Banco Sabadell. Tra le cause della maxi-azione sicuramente la recessione incombente, la difficile posizione della Spagna in Eurozona ma anche il calo della fiducia nel Governo in carica e la disoccupazione in rialzo.

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