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Nuova occupazione in forte calo in Italia

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 Secondo quanto afferma una recente ricerca di Unioncamere e del ministero del Lavoro, nel corso del 2012 ci saranno complessivamente 407 mila nuove assunzioni non stagionali, contro le 595 mila consolidate nel 2011. Si tratta di un forte calo su base annua, che apre margini di valutazione esclusivamente negativa sul mercato della “nuova occupazione” e, in particolar modo, sulla precarietà nella quale continuano a vivere sempre più milioni di giovani nel nostro Paese. Ecco le considerazioni del report statistico.

Stando alle valutazioni effettuate dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, l’inasprimento della crisi occupazionale continuerà a portare una decisa flessione dei neoassunti. A parlarne è anche l’edizione online de La Repubblica, che ricorda come “l’area della sofferenza occupazionale riguarda in Italia quasi 4,4 milioni di persone. E’ quanto sostiene la Cgil spiegando che nel secondo trimestre ai 2,7 milioni di disoccupati censiti dall’Istat vanno aggiunti 1.687.000 persone tra ‘scoraggiati‘ (coloro che non cercano lavoro poichè pensano di non trovarlo) e cassaintegrati. Secondo la Cgil nello stesso periodo del 2007, quindi nel periodo pre-crisi, si trovavano nell’area del disagio occupazionale 2.475.000 persone. L’aumento perciò negli ultimi 5 anni è stato del 77%. Tanto che un terzo dell’incremento della disoccupazione europea è trainato dall’Italia” – segnala il quotidiano (vedi anche disoccupazione Italia nuove stime Ocse).

“Da marzo 2012 il tasso di disoccupazione formale italiano è più alto di quello della Ue a 27. Nell’ultimo anno la crescita della nostra disoccupazione è addirittura molto più accentuata rispetto all’Europa. Fra gennaio e luglio 2012 l’aumento dei disoccupati in Italia (+292.000) ha rappresentato un terzo dell’intero incremento complessivo europeo (+ 881.000)” – dichiarano in proposito, continua l’edizione online del quotidiano, Raffaele Minelli, presidente dell’Ires Cgil e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio.

Per quanto infine concerne la disponibilità delle imprese ad assumere persone priva di esperienza, si spazia tra il 40% e il 60% a seconda dei settori.

Qui le ultime previsioni macroeconomiche disoccupazione eurozona.

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