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Oracle fa le spese del dollaro-forte

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 Il dollaro è in risalita, e Oracle (ma non solo lei) ne subisce le conseguenze. Uno dei venditori di software più noti d’America ha infatti dichiarato come il rafforzamento della valuta statunitense abbia provocato un  declino dei propri utili del secondo trimestre fiscale, insensibili di fronte a un buon aumento nelle vendite di periodo.

I profitti netti della compagnia sono così scesi a quota 1,3 miliardi di dollari, o 25 centesimi per azione, in flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

E questo nonostante la crescita dei ricavi di vendita, in rialzo del 6%, a quota 5,6 miliardi di dollari (seppur sotto le aspettative degli analisti).

Oracle, tuttavia, riceve metà dei ricavi di vendita dal mercato statunitense, con l’altra metà ben suddivisa sulle piazze internazionali. Questo, unito al risultato non sorprendente derivante dalle acquisizioni societarie compiute negli scorsi trimestri, è riuscita a frenare lo sviluppo della compagnia.