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Previsioni banche 2013

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 Come era ampiamente lecito attendersi, il 2013 sarà un anno estremamente difficile per il settore bancario. Tra impieghi in fase di diminuzione, sofferenze in crescita, credito con il contagocce e altre determinanti negative, in grado di contribuire alla pressione pessimistica del comparto, l’anno che si accinge all’avvio sembra promettere davvero molto male. Vediamo dunque quali sono le principali previsioni elaborate dal rapporto Afo 2012 – 2014 dell’Abi.

Secondo quanto affermato il 21 dicembre dal quotidiano Italia Oggi, che riportava e rielaborava le considerazioni del report, “gli impieghi a residenti dovrebbero presentare quest’anno una sostanziale stagnazione, per poi crescere nel biennio finale di previsione a tassi non molto lontani da quelli di crescita del pil e comunque mai superiori al 3%. Importante freno alla crescita dei prestiti sarà l’aumento del rischio di credito: nel triennio di previsione, le sofferenze dovrebbero crescere sempre più dei prestiti, toccando, a fine 2014, un rapporto sofferenze/ impieghi pari al 7,3%. Per trovare un valore più alto bisogna risalire al 1998″ (vedi anche Programma titoli di Stato italiani 2013).

Sembra invece procedere in controtendenza la raccolta, prevista in incremento. Dopo il segno meno del 2011, l’incremento del 2,9 per cento del 2012 dovrebbe spingere ulteriormente verso quota 3 punti percentuali il 2013. “Nel triennio, il funding gap dovrebbe diminuire del 5,5%, collocandosi a fine periodo su di un divario di risorse del 9,4% del complesso degli impieghi a residenti” – proseguiva il quotidiano nella rielaborazione dei dati – “quanto alla forza lavoro, continuerà a ridursi di 14-15 mila unità nel prossimo triennio, con un calo di spesa previsto dall’Abi in 700 milioni di euro. Si ridurranno anche gli sportelli bancari (-1.400 unità), con una riduzione di spesa di 2 miliardi di euro”.

Sul fronte della redditività, il 2012 è contraddistinto da utili “debolmente positivi”, con “ripresa anemica” nei prossimi anni, come era ampiamente atteso da qualche trimestre (vedi anche Previsioni Draghi sull’Eurozona).

Continueremo ad aggiornarvi su prossime previsioni anche nel corso delle settimane a venire.