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Tassa sull’oro, la Camera rifiuta la proposta governativa. L’intero articolo sarà cancellato dal decreto

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 Il Governo italiano, in seguito al lapidario comunicato della Banca centrale europea che invita l’Italia a rivedere la norma sulla tassazione dell’oro nelle casse della Banca d’Italia, ha proposto una modifica dell’emendamento.

Ma ieri la presidenza della Camera dei deputati ha respinto la modifica giudicandola inammissibile. L’Esecutivo aveva infatti proposto una riduzione dell’aliquota dal 6 all’1%. Fonti anonime riferiscono alla Reuters che “I relatori si riservano di presentare una riformulazione del testo”. E’ probabile che venga proposta una soppressione totale dell’articolo che introduce la tassa sull’oro.

Dopo la pubblicazione della nota di Francoforte la Banca d’Italia non ha rilasciato commenti, nonostante l’intera istituzione fosse chiamata in causa nel comunicato. La Banca centrale, infatti, ha fatto presente all’Italia che quella parte del decreto anticrisi intacca direttamente i fondi di Palazzo Koch e va contro il divieto di usare le casse delle banche Ue come finanziamenti pubblici. Nelle intenzioni del legislatore c’era quella di recuperare l’ampio deficit di Stato (5%) grazie al miliardo di euro garantito dalle plusvalenze. Tutto nella speranza di rientrare in parte nel 3% stabilito dal patto con Bruxelles.

L’Eurotower ha voluto mettere seri paletti al raggio d’azione dei governi in tema di politica monetaria. Una simile facoltà in un periodo di crisi come questo potrebbe infatti fare gola a molti.

Pochi sanno che nei bunker della Banca d’Italia riposano oltre duemila tonnellate d’oro. Per la precisione 2.452, per un valore di 73 miliardi di euro, stando ai calcoli Reuters. Una tale somma fa dell’istituto italiano la quarta riserva d’oro del mondo.