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Ue al bivio tra deficit e occupazione

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 Domani il primo vertice dell’Unione europea, un test per la coesione dei 27 paesi e una prova di leadership per il presidente Herman Van Rompuy (foto). L’Unione si trova di fronte a un bivio, nel momento più difficile per l’unione monetaria dell’Euro dal 1999, l’anno della fondazione.
Doveva essere un vertice soprattutto politico, in cui discutere di crescita ed occupazione, ma sul tavolo ci sarà innanzitutto la questione greca e il deficit degli Stati cosiddetti Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna). La Germania, la maggiore economia del continente, sta già studiando un piano di garanzia sui prestiti concessi al governo di Atene. Il programma presto sarà presentato al Bundestag, ma resta da vedere se degli interventi bilaterali siano in linea con il bilancio non solo di Berlino ma anche di altri eventuali paesi che pensano di inserirsi. Possibile – ma non scontato – anche il soccorso della Francia, oggi il presidente Nicolas Sarkozy incontrerà a Parigi il primo ministro greco George Papandreu, che dovrà anche confrontarsi sul fronte interno con lo sciopero dei lavoratori di 24h previsto in giornata. In ogni caso d’ora in poi a pesare saranno le decisioni che verranno prese sia a Bruxelles sia ad Atene. La Grecia, infatti, dopo aver presentato conti dubbi (secondo l’Eurostat) dovrà mettere un freno alla spesa. Sul tavolo l’innalzamento dell’età pensionabile, il congelamento degli stipendi pubblici e l’aumento delle tasse sui carburanti. Misure che possono essere considerate impopolari ma che, di fatto, incontrano il favore degli elettori, convinti della necessità di un intervento statale immediato.