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Il won minaccia le esportazioni coreane

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 Il won è da tempo ai massimi di quasi un anno fa, ma la miglior moneta asiatica per quel che concerne le performance, sta ora minacciando la Corea del Sud: in particolare, i rischi maggiori sono quelli corsi dalle esportazioni del paese, le quali potrebbero ridursi a causa dei segnali di potenziamento della crescita economica. La divisa in questione potrebbe apprezzarsi addirittura dell’8,6% entro la fine del 2013, un dato che è stato messo in luce dalle ultime previsioni di Bank of America e da Bnp Paribas. Tra l’altro, non bisogna neanche dimenticare che Kia Motors, seconda casa automobilistica della nazione, ha annunciato una decina di giorni fa come i rialzi valutari siano pericolosi per la profittabilità.

Il won ha già toccato i suoi massimi degli ultimi quattordici mesi dopo che nelle elezioni Usa 2012 Barack Obama è stato rieletto presidente. Il tasso di cambio, la crisi dell’eurozona e il rallentamento dell’economia cinese potrebbero essere i fattori in grado di prevenire il raggiungimento degli obiettivi governativi per il 2013, in primis una crescita pari al 4%. La banca centrale dovrebbe mantenere inalterati i tassi di interesse, mentre i policy makers sono convinti che dei tagli vi potrebbero essere nel medio termine. Il gap dei tassi tra i paesi sviluppati e la Corea del Sud sta spronando senza dubbio il mercato dei titoli obbligazionari e l’apprezzamento della moneta coreana.

Le ultime contrattazioni di quest’ultima hanno messo in luce un guadagno di 0,5 punti percentuali, tanto che per ottenere un dollaro sono ora necessari 1.085,85 won. Anche i titoli azionari del continente asiatico sono finiti in territorio positivo, con l’indice Msci Asia Pacific in crescita dello 0,6%. Un ultimo cenno lo meritano altre stime economiche: in particolare, le vendite all’estero da parte della Corea del Sud sono aumentate per la prima volta a ottobre negli ultimi quattro mesi, una situazione che si sta monitorando con attenzione.