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Bce, a maggio misure “non convenzionali”: acquisto obbligazioni bancarie e industriali, no al quantative easing

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 Qualcuno parla di “compromesso”, altri parlano di “segnale di fiducia”, fatto sta che la Banca centrale europea ha tagliato i tassi solo di un quarto di punto, come molti si aspettavano, deludendo i fan di quota 1%. I tassi sono al 1,25%, nuovo minimo storico, ma “c’è spazio” per un ulteriore taglio, come sostiene il ministro delle finanze finlandese, Jyrki Katainen. All’uno per cento, considerata dalla Bce la soglia minima per il costo del denaro, si arriverà probabilmente il mese prossimo, quando dovrebbero diventare effettive le già annunciate misure “non convenzionali”, diverse dalle semplici manovre sui saggi perché dirette all’acquisto di obbligazioni industriali e bancarie – esclusi i titoli statali. C’è ancora una punta di disaccordo all’interno del Consiglio su quali siano le misure speciali più utili. Trichet ha tenuto a precisare, facendo allontanare qualche timore, che non saranno azzardate come quelle di Bank of England e Federal Reserve, che hanno praticato il quantative easing: la stampa di carta moneta da immettere sul mercato – strumento pericoloso all’uscita del tunnel della crisi perché si rischia l’iper-inflazione, se la valuta prodotta non verrà prontamente ritirata, come più volte segnalato dalla professoressa Loretta Napoleoni. Appuntamenti di oggi: a Praga si tiene la riunione dell’Eurogruppo, post-G20, e a margine una riunione informale dell’Ecofin. Da Roma parlerà il membro del Board Bce, Lorenzo Bini Smaghi.