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Forex Insider: il calendario economico dal 2 al 6 gennaio

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 Questi i principali market mover della settimana dal 2 al 6 gennaio:

Lunedì 2 gennaio, mentre i mercati di Stati Uniti, Australia, Giappone, Gran Bretagna e Hong Kong sono chiusi, in zona euro il Markit Economics rende noto l’Indice dei responsabili degli acquisti di servizi (Purchasing Managers’ Index, PMI), che misura il livello di attività dei responsabili degli acquisti nel comparto manifatturiero. Il dato fornisce un’indicazione sullo stato di salute di tale settore e sulla crescita della produzione in Eurolandia, Germania e Francia.

La settimana forex prosegue Martedì 3 gennaio con i dati sul mercato del lavoro in Germania e il Construction Purchasing Manager’s Index (PMI) del Chartered Institute of Purchasing and Supply (CIPS), che misura il livello di attività dei responsabili degli acquisti nel settore edilizio in Gran Bretagna. Mercati chiusi in Giappione mentre dagli Stati Uniti giunge il dato del Manufacturing Index, rilasciato dall’Institute of Supply Management (ISM), un indicatore dell’entità dell’attività manifatturiera registrata nel mese precedente. Inoltre la Federal Reserve (FED) rende noti i verbali degli incontri del Federal Open Market Committee (FOMC) in materia di tassi di interesse.

Mercoledì 4 gennaio Eurostat pubblica l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che misura i cambiamenti nei prezzi di beni e servizi dal punto di vista del consumatore. Rsppresenta uno strumento fondamentale per misurare in cambiamenti nelle tendenze di acquisto e l’inflazione in zona euro. Il Markit pubblica inoltre l’Indice dei responsabili degli acquisti di servizi (Services Purchasing Managers’ Index ,PMI), che misura il livello di attività dei
responsabili degli acquisti nel settore dei servizi. Fornisce un’indicazione sullo stato di salute del settore terziario in Eurolandia. La Bank of England (BoE) rilascia l’Indice Mortgage Approvals, ovvero il numero di concessioni di nuovi mutui nel corso dell’ultimo mese e, quindi, un indicatore in grado di fornire informazioni sul mercato immobiliare britannico. Gli Stati Uniti pubblicano il dato riferito agli Ordini alle fabbriche.

Giovedì 5 gennaio, Eurostat diffonde l’indicatore relativo ai Nuovi ordini industriali, una misura del cambiamento nel valore totale dei nuovi ordini di acquisto che pervengono ai produttori, e l’Indice dei prezzi alla produzione (Producer Price Index, PPI), un indicatore inflazionistico. La Gran Bretagna diffonde il Construction Purchasing Manager’s Index (PMI), rilasciato dal Chartered Institute of Purchasing and Supply (CIPS).
Il Department of Labor degli Stati Uniti rende noto l’Indice Initial Jobless Claims, che misura il numero di persone che per la prima volta nella settimana in rassegna hanno richiesto il sussidio di disoccupazione.  Bloomberg diffonde l’Indice di Fiducia del Consumatore Bloomberg, che  misura la percezione degli americani nei confronti dell’economia, delle finanze personali e il loro desiderio di acquistare beni e servizi. Ed ancora l’Energy Information Administration (EIA) diffonde inoltre i dati relativi alle Crude Oil Inventories, le Scorte di petrolion greggio,  e il Natural Gas Storage. L’Institute of Supply Management degli Stati Uniti pubblica l’Indice non manifatturiero (Non-Manufacturing Index, chiamato anche ISM Services), mentre il Bureau of Labor Statistics, Department of Labor rilascia l’ADP National Employment Report (Variazione occupazione non agricola), un indicatore del cambiamento dell’impiego privato. La Richard Ivey School of Business del Canada, rende noto l’Indice Ivey Purchasing Manager (PMI), che misura il livello di attività dei responsabili degli acquisti. Fornisce un’indicazione sullo stato di salute del comparto manifatturiero e sulla crescita della produzione in Canada.

La settimana si conlcude Venerdì 6 gennaio con il rilascio dell’Indice dei prezzi al consumo in Svizzera, il Tasso di disoccupazione e il dato sulle Vendite al dettaglio (entrambi resi noti da Eurostat e quindi relativi alla zona euro), gli Ordini alle fabbriche in Germania, il Tasso di disoccupazione in Canada, e importanti market mover dagli Stati Uniti, rilasciati dal Bureau of Statistics: l’Indice Nonfarm Payrolls (salariati del settore non agricolo), che misura la variazione nel numero di salariati nel corso dell’ultimo mese per tutte le attività non agricole; l’Indice Average Hourly Earnings, che misura il cambiamento della retribuzione oraria media nelle principali aziende (misura dunque l’inflazione del costo della manodopera); il Tasso di disoccupazione e i Libri Paga non Agricoli Privati, che misurano la variazione nel numero degli occupati durante l’ultimo mese nel sub-settore privato di tutte le imprese non
agricole.

2 Commenti

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