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Bce verso un sistema di rating proprio

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 La BCE sta valutando la possibilità di affrancarsi dall’influenza delle agenzie di rating mediante l’introduzione di un sistema di rating proprio.  E’ quanto afferma la stessa banca centrale europea, secondo fonti citate in un rapporto Reuters. L’attuale sistema sembra infatti aver raggiunto i suoi limiti. La BCE, con tale iniziativa, applicherebbe a se stessa il principio di “disintossicazione” dalle valutazioni delle agenzie di rating il cui peso, negli ultimi tempi, si è fatto sempre più gravoso.

Se il Consiglio direttivo della Banca Centrale adottasse una tale decisione, questo ridurrebbe ampiamente l’impatto delle valutazioni espresse da  Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Inoltre, questo potrebbe allargare il campo delle  garanzie disponibili per le banche di paesi in difficoltà. Ci si sta muovendo verso l’abolizione dei giudizi delle agenzie esterne sui titoli di stato della zona euro, a favoe di valutazioni che rispondono a parametri interni alla stessa BCE?

Nel frattempo la Spagna si prepara ad accusare il colpo di un nuovo downgrade, per mano della piccola agenzia DBRS. Questo comporterà una sanzione aggiuntiva pari al 5%, nel momento in cui le obbligazioni spagnole saranno usate come garanzia dalle banche che cercano l’accesso al finanziamento, particolarmente a buon mercato, della BCE.

SPAGNA RICHIEDERA’ FORMALMENTE AIUTI PER RICAPITALZIZARE LE BANCHE

Nel breve termine, sembra che la BCE stia considerando tutti i mezzi possibili per aiutare il paese iberico. In attesa della definizione (e attuazione) di un sistema di valutazione proprio, la BCE sta infatti studiando il modo migliore per aiutare tempestivamente la Spagna e le sue banche e potrebbe decidere, ad esempio, di estendere  la gamma di titoli presentati come collaterali. La decisione sui mezzi con cui prestare immediate soccorso al paese rimane aperta e oggetto di ampio dibattito.  La Spagna ha bisogno di ricapitalizzare il settore bancario attraverso un finanziamento di cento miliardi di euro, proveniente dall’area dell’euro.

UE PROPONE POSIZIONE OMOGENEA ANTI CRISI

La BCE è pronta ad assumersi la delicata responsabilità politica di valutare l’affidabilita’ del debito sovrano dei Paesi dell’area euro? Nel breve termine, probabilmente no.  L’indipendenza della BCE sarebbe certo  messa a dura prova. Non è chiaro quale metodo sarà utilizzato dall’istituto di Francoforte, se il piano andasse in porto e venissero ignorate le valutazioni delle agenzie di rating.

L’introduzione di un sistema di rating proprio, rappresenterebbe un passo decisamente audace da parte della BCE, che avrebbe a quel punto bisogno di un proprio team di esperti e di  un metodo infallibile per valutare la qualità del credito, facendo ovviamente tutto quanto in suo potere perché non emerga alcun dubbio circa la sua indipendenza politica.

Ci si sta muovendo verso un maggiore coordinamento tra le banche centrali? Forse sì, soprattutto con la Federal Reserve e la Bank of England, con l’obiettivo di minare il potere delle agenzie di rating. “Non siamo ancora operativi, ma (questo  coordinamento tra le banche centrali) può ben rappresentare una soluzione a medio termine”, ha affermato un responsabile della banca centrale, aggiungendo che è “un po’ prematuro dichiarare se in futuro avremo un approccio realmente convergente e armonizzato”.

La riforma delle agenzie di rating, in discussione in Parlamento, mira a ridurre la dipendenza nei confronti delle valutazioni da queste espresse. La crisi del debito nell’area dell’euro ha mostrato che le agenzie di rating hanno guadagnato eccessiva influenza, al punto da essere in grado di sconvolgere l’agenda politica. “In risposta, abbiamo rafforzato le norme sulle valutazioni del debito sovrano e sui conflitti di interesse “, ha affermato  il parlamentare europeo Leonardo Domenici, durante la votazione presso la Commissione per gli affari economici e monetari. Il testo adottato obbligherà banche, assicurazioni e gestori di fondi di investimento a  sviluppare  proprie capacità di valutazione. Inoltre, nessuna legge dell’Unione europea potrà fare riferimento al rating di credito per scopi di regolamentazione, e le istituzioni finanziarie non saranno autorizzate a vendere, automaticamente, i loro assets in caso di downgrade .