Home Analisi Tecnica Cfd Trading: le tre commodities ribassiste

Cfd Trading: le tre commodities ribassiste

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 Altro tonfo per le commodities: dopo aver sfiorato il doppio massimo di lungo periodo il Corn è crollato verticalmente da quasi 800 fin sotto a quota 600 raggiunta Venerdì scorso al termine di una giornata estremamente negativa; il break away point appena al di sotto del bottom di Venerdì è stato quasi raggiunto e la sua violazione avrà ripercussioni sul medio periodo che dovranno però trovare conferma su Soybean e Wheat.

Il legame che tiene unite le tre commodities citate fin’ora diventa più evidente nel lungo periodo guardando gli swing mensili e trimestrali. Su questi grafici si vede come anche se l’entità dei movimenti minori è diversa, la direzione di tutte le tendenze è sempre allineata tranne forse sul Wheat dove il ribasso è iniziato molto prima creando una divergenza particolare.

Il trading sui CFD deve in ogni caso prendere spunto dai grafici dei futures sottostanti a causa dei movimenti degli intermediari che controllano appunto i CFD e devono rispettare le esigenze proprie e dei propri clienti; su questi grafici i segnali sono fortemente ribassisti anche se per l’immediato futuro si prevede una fase laterale ad ampio range che alzerà la volatilità ed il volume delle contrattazioni fino al momento in cui non tornerà la direzionalità del mercato che è prevista appunto fortemente ribassista.

In ogni caso prima di un mese a questa parte difficilmente verrà presa una direzione chiara pertanto l’ideale è mantenere le posizioni aperte da poco sia in guadagno che in perdita stringendo gli stop loss intorno al valore attuale. Se la fase laterale si confermerà allora chi ha resistito avrà la possibilità di agire sul range in acquisto e vendita per mediare i trade precedenti ed uscirne limitando i danni al portafoglio.

La situazione più critica è ovviamente sul Wheat; l’aver iniziato subito le vendite fin dal top di inizio anno sopra a 960 (che in realtà era un double top di lungo periodo con il massimo del 2010) gravano ancora oggi sul book di negoziazione e le aspettative peggiorano dopo ogni swing.