Home Analisi Tecnica Crisi debito, Italia: situazione preoccupante. Tassi vicini al 7%

Crisi debito, Italia: situazione preoccupante. Tassi vicini al 7%

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 La Camera dei deputati italiana ha approvato il Rendiconto 2010 dello Stato italiano con 308 voti, ben al di sotto dei 316, soglia della maggioranza assoluta. Il leader del Partito Democratico (PD), il principale partito di opposizione, ha chiesto immediatamente le dimissioni di Silvio berlusconi. Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, aveva fatto la stessa richiesta poche ore prima.

I giorni del Cavaliere “sono contati”, ha commentato Ben May del Capital Economics. “C’è sempre la speranza che l’Italia possa presto contare su un nuovo governo con il coraggio e la capacità di realizzare importanti riforme strutturali”. Silvio Berlusconi deve ancora affrontare un voto di fiducia nei prossimi giorni. Le sue dimissioni, che sarebbe accolto come una buona notizia dai mercati azionari, potrebbero ridurre la pressione sull’Italia.

Da mesi infatti, i mercati dubitano della capacità del primo ministro italiano di poter riequilibrare le finanze pubbliche del paese e richiedono tassi di interesse molto alti per poter prestare a Roma. Le tensioni sul mercato del debito italiano si sono rinnovate e acuite nel tardo pomeriggio, dopo che il tasso dei titoli a 10 anni raggiungeva un nuovo record, avvicinandosi al 6,8%.Il commissario europeo per gli affari economici e monetari Olli Rehn ha descritto come “molto preoccupante” la situazione economica e finanziaria dell’Italia”.
“L’Italia sta affrontando una pressione da parte dei mercati molto significativa in questo momento”, ha detto dopo una riunione dei ministri delle finanze dell’UE a Bruxelles.

“Siamo molto preoccupati per la situazione e la stiamo monitorando”, ha aggiunto Rehn. Un livello dei tassi prossimo al 7% è comparabili a quelli di Grecia, Irlanda e Portogallo, che hanno già dovuto chiedere aiuto all’Europa e al Fondo monetario internazionale. L’Italia è appesantita da un debito di circa 1900 miliardi, che rappresenta il 120% del suo prodotto interno lordo (PIL).

Tuttavia, i suoi partner ritengono che il problema principale del paese resti la credibilità circa la capacità di implementare le riforme economiche promesse. Il problema d’Italia è in primo luogo la mancanza di fiducia del mercato. Per questa ragione, Roma ha deciso di essere messa sotto la supervisione della Commissione europea, della Banca centrale europea (BCE) e del Fondo monetario internazionale (FMI), anche se non ha fatto appello agli aiuti internazionali.