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Dati Istat 2013

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 L’Istat ha rilasciato le proprie previsioni sull’economia italiana per il 2013. Stando a quanto afferma l’Istituto, per il 2013, “nonostante l’attenuazione degli impulsi sfavorevoli ed un moderato recupero dell’attività economica nel secondo semestre”, la variazione media annua rimarrebbe leggermente negativa, con un prodotto interno lordo in calo allo 0,5 per cento, contro la flessione del 2,3 per cento dell’anno in corso. Tempi duri, pertanto, si preannunciano per la produttività interna della Penisola.

Oltre a quanto sopra, l’Istat ha affermato come il tasso di disoccupazione nel corso del 2013 toccherà quota 11,4 punti percentuali, contro il 10,6 per cento del 2012. La spesa privata per i consumi dovrebbe invece registrare quest’anno una contrazione del 3,2 per cento. Miglioramenti in vista per il 2013, quando la spesa dei consumatori risulterà ancora in calo dello 0,7 per cento per “le persistenti difficoltà sul mercato del lavoro e della debolezza dei redditi nominali”.

“Il rallentamento del commercio mondiale” – prosegue ancora l’Istat nelle sue elaborazioni – “e il possibile riacutizzarsi delle tensioni sui mercati finanziari costituiscono i principali fattori di rischio al ribasso per le previsioni. Una diversa articolazione di interventi rispetto a quanto presentato nel ddl stabilità, però, potrebbe avere impatto sulle principali variabili del quadro macroeconomico nel 2013, anche se gli effetti sul Pil nel 2013 sarebbero poco significativi”.

Di simile opinione è il segretario generale Ocse, Angel Gurria, che afferma come “il calo di oltre 200 punti dello spread dell’Italia è abbastanza importante”. Contemporaneamente, il segretario invita a “mantenere sui mercati un’allerta credibile con la possibilità di attivare l’aiuto Ue e Bce. Il bazooka va caricato e puntato, e, se serve, attivato”.

“Una riduzione del cuneo fiscale sarebbe positiva, così come è da promuovere la lotta contro la corruzione” – afferma Gurria – “L’intervento sul cuneo fiscale ridurrebbe il disincentivo a creare posti di lavoro, mentre la corruzione va combattuta al massimo (…)L’Europa deve più che accelerare i suoi sforzi per venire a capo della crisi, e se la Spagna dovesse chiedere aiuto sarebbe una decisione accettata e molto importante. Le prospettive di crescita sono deboli, ci sono dei rischi come il “fiscal cliff” degli Usa e i problemi dell’Europa”.

Sempre in proposito di approfondimenti Istat, vi segnaliamo il focus sulla disoccupazione Italia e quello sulla bilancia commerciale.