Home Economia Le vendite al dettaglio fanno volare il dollaro australiano

Le vendite al dettaglio fanno volare il dollaro australiano

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 Il dollaro australiano si è rafforzato in maniera decisa dopo la pubblicazione di un report che ha messo in luce il buon andamento delle vendite al dettaglio della nazione oceaniana nel mese di settembre: per la precisione, queste ultime hanno superato di gran lunga le stime che erano state compilate dagli economisti, mentre il deficit commerciale del paese è decisamente migliorato. Dunque, il dollaro australiano debole rispetto alla moneta verde di poco meno di una settimana fa è già un ricordo lontano, con Aussie protagonista di una crescita migliore rispetto ad altre sedici controparti valutarie.

In aggiunta, c’è anche da dire che la domanda per la moneta australiana e anche del dollaro neozelandese è stata temperata dalle minori scommesse degli investitori in relazione agli assets finanziari dai rendimenti più alti prima delle elezioni presidenziali americane di domani. I dati odierni sono più positivi del previsto e la divisa oceaniana potrebbe ora beneficiare di un modesto apprezzamento. Lo scenario complessivo non è destinato a cambiare in larga misura, anche perché fra ventiquattro ore vi potrebbe essere un taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale, la Reserve Bank of Australia. Il rialzo del dollaro australiano è quantificabile in 0,3 punti percentuali, con la quotazione complessiva che ha raggiunto gli 1,0367 dollari presso la Borsa di Sydney.

Perfino il cambio con lo yen giapponese ha riservato le stesse performance, con un altro +0,3% e 83,84 yen totali. Il dollaro neozelandese, al contrario, ha perso terreno rispetto alla moneta verde, cedendo 0,2 punti percentuali e giungendo in questa maniera a quota 82,62 centesimi di dollaro. Intanto, il ritorno economico che viene garantito dai titoli obbligazionari decennali dell’Australia è sceso di due punti base (-0,02% per la precisione), tanto che ora è pari al 3,16%, mentre quelli neozelandesi sono leggermente cambiati rispetto alle precedenti rilevazioni, segno che le due nazioni sono in ottimo stato di salute.