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L’Euro salvo nel 2012, parola di Lagarde

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 Christine Lagarde non ha dubbi; l’Euro si salverà senza riserve durante il 2012 ed il rischio di default non è assolutamente fondato. Questo il riassunto del suo intervento che anche se non riesce a sollevare il Forex porta comunque una ventata di buone speranze per il 2012 vista la sua posizione all’interno del Fondo Monetario Internazionale.

Secondo Lagarde l’Euro è una moneta troppo giovane e troppo solida per rischiare il crollo. I problemi dell’Eurozona sono noti a tutti ma sotto accusa ci sono i debiti sovrani ed i singoli stati, oltre che le difficoltà sul prestito interbancario bloccato. Il 2011 si è chiuso con il crollo delle vendite al dettaglio (-0.8% a Novembre che batte lo 0.2% stimato) ma anche con la sfiducia dei consumatori, fermati dalla crisi che ha ridotto il potere di acquisto e gettato nella disoccupazione migliaia di persone.

Proprio la disoccupazione sarà uno dei temi principali dei primi mesi del 2012 e probabilmente rappresenta la vera uscita dalla crisi su cui lavorare per rilanciare i consumi e gli investimenti; si parla circa del 10% di disoccupati anche se il numero è in crescita da mesi per quanto riguarda l’Eurozona. Meglio Wall Street, anche se oltre oceano la situazione è altrettanto delicata con le banche d’affari che continuano a speculare prosciugando l’economia reale a favore della finanza.

Il secondo punto su cui lavorare nell’Eurozona è sicuramente il prestito interbancario, come detto più volte; se gli Stati in crisi riuscissero ad erogare prestiti per favorire la crescita ed il rilancio economico la situazione potrebbe cambiare velocemente, ma per fare questo bisogna sbloccare il mercato del credito superando le tensioni esistenti tra gli Stati membri dell’Unione Europea, consolidando la collaborazione per uscire dal momento difficile.

Più volte si è detto che l’Eurozona ha tutte le carte in regola per uscire dalla crisi, ma quello che non si ricorda mai abbastanza è che si sta facendo passare troppo tempo ed i provvedimenti ipotizzati potrebbero non essere più sufficienti fra poco.