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Quotazioni ai minimi da 16 mesi per l’euro

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 L’euro scende sotto 1,28 dollari. Non accadeva dal settembre 2010. E’ quanto è accaduto Giovedì, quando la moneta unica è precipitata al di sotto della soglia di 1,28 dollari per la prima volta in 16 mesi, ed è scivolata al livello più basso in dieci anni contro lo yen, a causa delle rinnovate preoccupazioni circa la crisi del debito nell’area dell’euro e la solidità del sistema bancario europeo.

L’euro ha inoltre esteso le sue perdite nei confronti della moneta giapponese, portandosi a 98,70 ¥  contro i 99,28 ¥ di Mercoledì, toccando, nel pomeriggio, quota 98,48 ¥, un livello record dal dicembre 2000. Il dollaro USA, contestualmente, è salito nei confronti della moneta giapponese a 77,14 ¥ rispetto ai 76,71 ¥  registrati Mercoledì.

I timori per la crisi del debito sovrano europeo non sembrano attenuarsi e a ciò si aggiungono altri fattori di preoccupazione. Ad esempio, la situazione delle banche spagnole, che potrebbero essere costrette ad aumentare i loro fondi, al di fuori del sostegno statale, motivo di forte nervosismo tra gli operatori di mercato.

I dubbi sulla forza del sistema bancario europeo cominciano a logorare le menti e gli spiriti degli investitori, mentre i depositi presso la Banca centrale europea (BCE) sono a livelli record e la prima banca italiana, Unicredit, ha visto il prezzo della sua azione collassare in Borsa.

Dagli Stati Uniti, tuttavia, sembrano giungere dati incoraggianti: per esempio, l’attività nel settore dei servizi è accelerata nel mese di dicembre, e le aziende private del Paese hanno assunto in massa, sempre nello stesso mese – secondo il sondaggio mensile della società di consulenza ADP rilasciato Giovedì. La relativa robustezza delle statistiche provenienti dagli Stati Uniti sta sostenendo il dollaro a spese dell’euro, e questa divergenza dovrebbe accentuarsi, nella misura in cui la zona euro sta sprofondando in una recessione prolungata.

In realtà, questo dimostra anche che i positivi indicatori americani non sono riusciti ad allentare le preoccupazioni in Europa … e gli operatori non saranno completamente rassicurati sullo stato del mercato del lavoro, e quindi sull’occupazione negli Stati Uniti, prima della pubblicazione ufficiale dei dati mensili in programma Venerdì.

Il franco svizzero è rimasto stabile nei confronti dell’euro, a 1,2180 CHF per un euro, ma ha registrato un forte calo rispetto al dollaro, portandosi  a 0,9520 CHF per dollaro. L’oncia d’oro ha chiuso a 1.599 dollari, contro 1.613 dollari di Mercoledì. La valuta cinese ha terminato la sessione a 6,3012 yuan per dollaro contro 6,2943 toccati  Mercoledì.

2 Commenti

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