Ieri è stata una giornata di segnali contrastanti dall’Europa. Da un lato sale la disoccupazione, dall’altro migliora la fiducia delle imprese.
Secondo i dati diffusi dall’Eurostat sono oltre 21 milioni i senza impiego nell’Unione europea, dove il tasso si attesta al 9%, mai così elevata dal 2005. In crescita anche il dato relativo all’Eurozona che passa dal 9,4% di giugno al 9,5% di luglio. Nei 16 paesi della moneta unica i disoccupati sono oltre 15 milioni: la cifra peggiore dal 1999.
Maglia nera per Spagna, Lettonia e Lituania al 18, 17 e 16 per cento. Tengono invece Olanda (3,4%), Austria (4,4%) e Cipro (5,5%).
Intanto l’indice Pmi manifatturiero, l’indicatore che misura la fiducia delle imprese, migliora in Francia (50,8), Germania (49,2). A Parigi il sentiment curato da Markit Economics e Adaci supera la soglia psicologica di misura la soglia psicologica dei 50 punti, segno che il giro di boa potrebbe essere vicino. In controtendenza l’Italia dove il Pmi si è fermato a 44,2 punti. Dato in contrasto con l’Isae, Istituto Studi di Analisi Economica, che certifica il miglioramento della fiducia di imprese manifatturiere e dei servizi di mercato.
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