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Eurozona fragile secondo l’OCSE

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 L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha stilato il suo personale quadro generale rispetto alle grandi potenze economiche del mondo. Il fanalino di coda del mondo economico sembra essere proprio l’Europa, mentre gli Stati Uniti continuano a rafforzarsi insieme a Cina, Canada e Giappone.

La prima potenza mondiale ha visto negli ultimi anni una ripresa della sua moneta rispetto all’Euro che potrebbe continuare ancora per diverso tempo, ridando prestigio al Dollaro USA dopo che lo stesso ha perso terreno con la crisi dei sub-prime. Il calo netto della disoccupazione e le politiche monetarie della FED invariate fino al 2014 (con i tassi al minimo storico) hanno sicuramente favorito in prima linea alla fase di recupero degli USA, che ora vantano una borsa più forte e un’indice (il Dow Jones) che è riuscito ad uscire illeso dal “problema Euro”.

Mentre con la crisi dei sub-prime l’effetto è stato simile al domino, con gli Stati che uno dopo l’altro hanno cominciato ad accusare gli effetti dei titoli tossici, con la crisi dell’Euro il problema è rimasto negli argini ed ha spostato i riflettori sul Vecchio Continente, consentendo al resto del mondo di lavorare alla ripresa economica e finanziaria ed alla crescita di realtà come quella del Giappone.

IPO FACEBOOK A MAGGIO 2012

Lo sbarco a Wall Street di importanti realtà (come Facebook) dimostra come il mercato si sta evolvendo dopo la crisi e sopratutto dimostra come la ripresa sia effettivamente in corso. Nell’Eurozona invece i problemi sono ancora radicati e sembra impossibile per il momento che nuove realtà possano farsi strada. La ripresa iniziata a gennaio ha avuto il picco massimo con il salvataggio della Grecia, ora in default controllato, ed ora sembra essersi arrestata mentre i riflettori girano su Italia e Spagna e torna il pericolo di default per la Moneta Unica Europea.

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