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Fallimento Portogallo sempre più probabile

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 Anche se le notizie positive, molto timidamente, sono evidenziate dai vertici europei, nessuno crede più alla possibilità che il Portogallo possa uscire dalle sue difficoltà senza strascichi estremamente negativi. La missione che la troika ha concluso a Lisbona ha infatti significato che l’attuazione del programma di risanamento finanziario del Paese “sta procedendo a un buon ritmo” ed è “sulla buona strada” ma, tuttavia, potrebbe non bastare.

Ad ogni modo, la troika (Ue, Bce e Fmi) cerca di spegnere i fuochi del timore: “è motivo di soddisfazione (i passi in avanti compiuti da Lisbona, ndR), non solo per il Portogallo ma anche per i suoi partner dell’Eurozona”. Ma le sfide “restano, sia interne che esterne” – dichiara il vice presidente della Commissione Europea Olli Rehn nel corso del proprio intervento compiuto dinanzi al parlamento portoghese.

“Gli incontri che ho avuto ieri e oggi qui a Lisbona hanno confermato la mia valutazione positiva sui progressi in Portogallo. Sul versante fiscale, l’adeguamento strutturale è notevole da ogni punto di vista. La stabilizzazione del settore finanziario si sta evolvendo in maniera complessivamente ordinata”.

In particolare, sulla riforma del lavoro Rehn ha dichiarato che “sta generalmente procedendo bene” e che “le condizioni per investire e fare affari sono in via di miglioramento. Ci sono segnali incoraggianti che queste politiche stanno dando frutti. È confortante che il programma continui a godere di un ampio sostegno in Parlamento”.

“Risolvere la crisi attuale richiede non solo gli sforzi della popolazione portoghese e degli altri paesi in difficoltà, ma anche azioni a livello Ue. La revisione in corso del quadro di governance economica è infatti volta ad assicurare che il processo di riforma sia irreversibile, compreso un forte focus sugli squilibri macroeconomici, che sono alla radice delle sfide economiche che il Portogallo sta attualmente affrontando. Il Fiscal Compact rafforza l’architettura dell’Unione economica e monetaria per evitare una crisi economica e finanziaria come quella che stiamo affrontando oggi”.