E’ stata la settimana dei record. L’inflazione dell’Eurozona per la prima volta sta scivolando in territorio negativo -0,1%, in Italia mai così bassa dal ’68 a +0,5%. Il dato sull’euro ha fatto subito parlare gli esperti di deflazione, ma per la Banca centrale europea la cifra non deve allarmare: tutto era ampiamente previsto. Male anche il mercato del lavoro, nel mese di maggio si sono registrati 21,46 milioni di disoccupati nell’Unione europea (l’8,9% degli abitanti), nell’Eurozona ci sono 15,01 milioni di persone senza lavoro pari al 9,5% della popolazione – mai così male dal 1999 -.
Giovedì la Bce ha deciso di lasciare invariato il tasso d’interesse all’1% nonostante i consigli dell’Ocse, che ne chiedeva l’abbattimento, e il dato negativo sull’inflazione. Trichet ha comunque precisato che l’un percento non rappresenta il limite minimo: si può ancora scendere. Il presidente dell’Eurotower ha parlato di rettamente a proprietari di case e uomini d’affari, entrambi artefici e vittime della crisi finanziaria, chiedendo loro di tornare ad avere fiducia poiché “la fiducia è la chiave” della ripresa. Trichet non si è dimenticato delle banche e ha dichiarato: “Stiamo chiedendo alle banche di estendere questo credito alla loro clientela di base. Stiamo anche chiedendo loro di riportare i bilanci in salute e di utilizzare le varie opzioni che i diversi paesi stanno offrendo loro”. Che tradotto significa: banche smettete di pareggiare i vostri bilanci, usate gli aiuti per fornire credito a imprese e cittadini.
La settimana che ci attende non è particolarmente densa di appuntamenti macro ma i pochi previsti sono di peso. Per oggi pomeriggio è previsto l’indice Ism sui servizi, dagli Stati Uniti (previsione 45,5; precedente 44%). Domani giornata di produzione industriale per la Gran Bretagna, alle 10:30 verrà pubblicata l’attività manifatturiera di maggio (previsione + o,1% mese/mese; -11,7% anno/anno). Alle 12:00 invece seguirà da Berlino il dato sugli ordini della manifattura tedesca.
Mercoledì data d’inizio del vertice G8 de L’Aquila verranno pubblicati i dati definitivi sul Pil di Ue ed Eurolandia, rispettivamente attesi a -2,4% e -2,5% trimestrale.
Giovedì verrà monitorata l’inflazione tedesca (preliminare +0,4 mese, +0,1% anno) e la Bank of England prenderà una decisione sui tassi di riferimento, fermi all’1%. Dagli Usa ancora da tenere d’occhio la disoccupazione, verso le 14:30 verranno pubblicate le richieste settimanali di sussidi.
Infine venerdì, giornata di chiusura del Summit degli 8 paesi industrializzati, sapremo l’inflazione spagnola (- 0,9% su anno).
