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Forte calo dei prezzi alimentari

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 Secondo quanto affermano i dati della United Nations’ Food & Agricolture Organization, i prezzi mondiali degli alimentari sarebbero diminuiti in maniera molto rilevante nel corso del recente mese di maggio, con un crollo mai riscontrato negli ultimi due anni. La causa è da ricercarsi in una offerta eccessivamente elevata rispetto alla effettiva domanda, a sua volta trattenuta al ribasso da una minore capacità di spesa privata.

Di conseguenza, l’indice dell’organizzazione – che monitora i valori di 55 prodotti di riferimento – sarebbe calato di 4,2 punti percentuali a quota 203,9 punti di maggio, contro i 213 punti di aprile. Si tratta, come ribadisce l’ente (la FAO ha sede a Roma), di una contrazione record in termini percentuali, da più di due anni a quest aparte.

A compensare il forte calo dei prezzi è stato, in parte, l’andamento molto forte del dollaro statunitense, che ha potuto controbilanciare gli effetti negativi del calo dei prezzi di mercato. “Il dollaro si è rafforzato in maniera ‘tremenda’” – dichiarano dalla FAO – “e quindi i Paesi importatori che hanno pagato in dollaro, non hanno subito in pieno l’impatto di questi prezzi in forte calo”.

VENDITE IN RIALZO RISPETTO AL 2011

I prezzi degli alimentari, proseguono dall’Organizzazione, potrebbero calare fortemente anche nel corso dei prossimi mesi, sebbene non sono escluse delle correzioni anche molto significativi. Il FAO Dairy Price Index ha subito un calo di 12 punti percentuali a 164,1 punti, per il più grave calo da gennaio 2009 ad oggi.

Per quanto concerne i singoli comparti produttivi, la produzione di latte dovrebbe crescere di 2,7 punti percentuali nell’anno in corso, a 750,1 milioni di tonnellate metriche, in accelerazione rispetto all’incremento 2011, pari a 2,3 punti percentuali. Per quanto invece riguarda la produzione di grano, la stima parla di 2,42 miliardi di tonnellate metriche, contro i precedenti 2,37 miliardi di tonnellate metriche.