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Il gelo sull’Eurozona frena l’economia

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 Il freddo sull’Europa è solo un altro dei problemi che pesano sulla zona euro. Nel quarto trimestre del 2010, a causa della rigida stagione e del maltempo diffuso sull’area, le econonomie dei paesi membri sono cresciute ancor meno del previsto. Secondo l’Eurostat, l’ufficio statistico d’Europa, nel quarto trimestre l’espansione del pil complessivo è stata modesta, pari allo 0,3 per cento, ed uguale allo stesso periodo dell’anno prima. Nel dettaglio, l’incremento del Pil tedesco è stato dello 0,4 per cento, quello francese dello 0,3 per cento e di quello italiano dello 0,1. La differenza tra noi e i cugini transalpini è che, per loro, si prevede una crescita del 2 per cento nel 2011, come anticipato dal ministro dell’Economia Christine Lagarde, per noi, invece, dello 0,5 per cento, come prevede l’Economist intelligence Unit. “Gli ultimi dati – commenta al Financial Times Gilles Moec, economista europeo della Deutsche bank – confermano che la ripresa europea resta intatta, trascinata da una Germania focalizzata sulle esportazioni. Con condizioni metereologiche migliori l’economia si sarebbe espansa quasi allo stesso ritmo degli Stati Uniti”. In America, intanto, dopo l’allarme deflazione, cioè una dinamica dei prezzi rivolta al ribasso, dei mesi scorsi si comincia a parlare di un rialzo generale dei prezzi. “Ci sono pressioni sui costi quasi dappertutto”, ha detto al New York Times Wesley R. Card, amministratore delegato del Jones Group, proprietario dei negozi di abbigliamento Nine West e Anne Klein. Secondo Jones ha annunciato, i prezzi saliranno fino al 20 per cento entro l’autunno. Un aumento dei costi, ma senza crescita economica. Staremo a vedere.