Home Economia Inflazione al 108,8% in Argentina

Inflazione al 108,8% in Argentina

0

In Argentina l’inflazione è arrivata a toccare un picco del 108,8%: un valore che quasi fa sembrare irrisorio e senza problemi quelli presenti in Europa e negli Stati Uniti.

Inflazione a tre cifre anche per altri Stati

Ovviamente il nostro dato pesa sulla nostra economia in modo evidente, ma ci sono stati come quello sudamericano che combattono insieme ad altri con un’inflazione a tre cifre. Oltre all’Argentina infatti soffrono di questo problema Venezuela, Zimbabwe, Sud Sudan e Libano che si trovano a dover combattere una situazione oltremodo difficile da gestire.

Il ministro dell’Economia Argentina Sergio Massa ha annunciato tutta una serie di misure per evitare il crack finanziario. E anche un ulteriore aumento del tasso di interesse per cercare di contrastare l’inflazione. Questo è già stato rialzato dall’81% al 91% qualche settimana fa.

Numeri che ci fanno rabbrividire e che porteranno quasi sicuramente la valuta argentina a una nuova svalutazione. Risolvere questa situazione è necessario per il ministro dell’Economia anche perché uno dei potenziali prossimi candidati alla Presidenza. “Chi di noi governa”, ha sottolineato, “deve dimostrare come risolve i problemi del presente e come progetta il futuro”. Senza perdere tempo, ha continuato, in politiche interne sterili solo sinonimo di vanità.

Per quel che riguarda l’economia argentina nessun esperto si aspetta un cambiamento epocale. Quello che si tenterà di raggiungere e una stabilizzazione della situazione che conduca fino alle elezioni di ottobre. In questo modo le responsabilità di gestione della crisi cadrebbero su chi entrerà in carica il prossimo 10 dicembre.

La maggior parte delle persone pensa che il governo peronista si concluderà questo autunno. Ma a prescindere dalle previsioni politiche, l’Argentina ha la necessità di non ricadere in una crisi tanto grande come quella del 1989.

Azione anche sul mercato dei cambi

Per tal motivo il governo ha deciso di agire anche sul mercato dei cambi per poter contrastare almeno parzialmente la svalutazione di tipo quotidiano del peso rispetto al dollaro. Qualcosa che dovrebbe passare per il mantenimento dei risparmi argentini in pesos: e non è semplice. Anche perché l’inflazione non lo rende di certo meno complesso.

Il ministro delle finanze, dal canto suo, sta tentando di lavorare anche dal punto di vista istituzionale. Come? Concordando con il Fondo monetario internazionale una possibile erogazione anticipata dei prestiti concordati.

L’inflazione pesa, i tassi di interesse pesano. E il governo argentino sta attentando di convincere i cittadini a spendere di più ma senza utilizzare troppi contanti. Pianificando anche eventuali sovvenzioni di credito per l’acquisto rateale di beni durevoli.

E ancor più interessante, anche per quel che concerne in generale la gestione della situazione abbattuta dall’inflazione, l’Argentina sembra aver deciso di aprire le importazioni per combattere aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari. Sarà possibile?