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Numeri di Fibonacci per le Medie Mobili. Funziona?

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 Se c’è una teoria che riesce ad essere affascinante è proprio quella di Fibonacci e della sua Serie di numeri; non solo in matematica, in architettura, in chimica, in musica,in geometria, in natura, ma anche nei Mercati abbiamo dei riscontri che costringono a prendere in fortissima considerazione gli indicatori disegnati secondo le regole “Auree”.

Un esempio? Semplice: i nostri livelli di ritracciamento disegnati sui grafici (solitamente in giallo) o rilevati con analisi diverse da quelle offerte da Metatrader, rappresentano statiche ricavate dai numeri di Fibonacci secondo diverse metodologie di calcolo.

Quello di cui si parla oltre ai livelli (già trattati, in parte, su queste pagine) sono gli indicatori con il setup incentrato proprio sulla “magica” serie, che a forza di essere usati sono diventati uno standard. Metodi di analisi come quello di Elliott basano interamente sulla serie tutto il sistema, mentre altri analisti illustri del passato come Gann hanno preso spunto da Fibonacci per elaborare teorie ed anche questo ha contribuito a rendere celebri le medie mobili a 13, 21, 34, 55, 89 periodi ed altre ancora. Le prime due ad esempio vengono applicate tanto sui grafici a 15 minuti come su quelli daily o settimanali, mentre le altre si sfruttano per i time-frame intermedi, anche se non sono regole scritte ovviamente ma si tratta di “abitudini” tramandate di testo in testo ed arrivate fino a noi.

Ma quali indicazioni danno queste medie mobili applicate secondo i numeri della Serie? Il fatto che sia universalmente riconosciuta la validità dei numeri “magici” costringe a pensare che queste vengano osservate da più parti e proprio per questo motivo diventano automaticamente oggetto di interesse anche se è bene specificare che nessuno le userebbe mai da sole per fare trading; la scelta di comprare o vendere a determinati livelli deriva sempre da indicazioni diverse, mentre questi strumenti vengono sfruttati per analizzare “a colpo d’occhio” il mercato per capire se ci si trova in una situazione di forza, di debolezza o di stallo.