L’andamento del secondo indice USA per importanza ha un numero notevole di riferimenti storici sul grafico di lungo termine, tanto che non serve ancora aggiornare i livelli di resistenza e supporto statici che da almeno 10 anni accompagnano le contrattazioni di lunghissimo termine.
Dal top dell’anno 2000 in prossimità di 1554 punti di indice il mercato è poi crollato fino a sfiorare 768,90 durante l’anno 2002. La suddivisione del range di prezzo disegnato in questo periodo ha prodotto i livelli statici che ancora oggi sono un punto di riferimento per il mercato in questione.
Il rimbalzo in prossimità del bottom storico del 2002 durante il 2009 ha rilanciato verso l’alto il mercato che a step si è fermato contro le resistenze storiche. Durante la correzione della seconda metà del 2011 il mercato ha sfiorato la statica a 1096 per poi tornare verso l’alto e superare definitivamente 1250 andando a contatto con 1403. Proprio quest’ultimo livello ha respinto però il prezzo, che ora si trova girato al ribasso in direzione 1250.
La tendenza negativa di breve termine potrebbe arrestarsi prima di toccare il supporto indicato, ma in ogni caso solo dopo quest’ultimo il mercato potrà essere considerato ribassista, mentre fintato che resterà al di sopra di questa soglia critica sono altissime le possibilità di rivedere entro la fine dell’anno il top a 1400 punti.
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Proprio in quella direzione sono orientate le previsioni di lungo per il momento, anche se per il mese di giugno il range di interesse operativo è estremamente più stretto; le contrattazioni avverranno tra 1330 e 1300 e l’uscita da questi due livelli darà il via alla fase direzionale tanto attesa dagli investitori.
L’S&P-500 in ogni caso potrebbe avere performance migliori rispetto al Dow Jones, sia che si tratti di tendenza rialzista, sia che si tratti di tendenza ribassista; buona parte degli investitori quindi in Giugno riverseranno i capitali su questo indice, tralasciando per un momento le analisi sullo storico Dow Jones Industrial Average.
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