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Raccolta risparmio gestito novembre 2012

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 Migliora la raccolta del risparmio gestito nel corso del mese di novembre 2012. Stando a quanto affermato dai dati statistici ufficiali, infatti, nell’undicesimo mese dell’anno sarebbero entrati in cassa circa 852 milioni di euro, a merito prevalente delle gestioni collettive, in bilancio attivo mensile per 1,6 miliardi di euro, e dei fondi aperti, con raccolta pari a 1,5 miliardi di euro. Male invece il contributo delle gestioni di portafoglio, in deficit di oltre 700 milioni di euro.

“Se però si va avanti di questo passo è verosimile che questa differenza sia destinata progressivamente ad assottigliarsi. Se la raccolta è tornata in territorio positivo per la quarta volta, c’è anche un altro dato degno di nota ed è quello relativo al patrimonio complessivo dell’industria che a novembre ha sfiorato 1.200 miliardi” – osservava in proposito, pochi giorni fa, Isabella Della Valle sul Sole 24 Ore – “Un incremento determinato sicuramente dall’effetto performance, grazie al buon andamento dei mercati, ma che non avrebbe potuto essere così marcato senza l’operazione targata Generali. Il gruppo triestino a ottobre ha effettuato l’incorporazione delle attività di gestione e distribuzione francesi e tedesche, portando in dote asset per 186 miliardi. Un’opportunità offerta dal passaporto europeo previsto dalla direttiva Ucits IV che evidenzia anche un altro aspetto non trascurabile e soprattutto per nulla diffuso: riportare flussi di capitale all’interno dei confini nazionali. La tendenza è fare il contrario” (vedi anche Fiducia italiani ai minimi storici) .

Bene pertanto, a novembre, i prodotti obbligazionari, con un incremento a 2,7 miliardi di euro nel solo mese, e di 21 miliardi di euro nei primi undici mesi dell’esercizio. I prodotti azionari hanno invece chiuso il mese in passivo per 912 milioni di euro, in peggioramento rispetto alla prestazione di ottobre. I fondi bilanciati sono invece passati a un deficit di 704 milioni di euro dal surplus di 60 milioni di euro del mese precedente. Bene infine i fondi flessibili, con un surplus di 623 milioni di euro (vedi anche l’approfondimento Potere d’acquisto degli italiani in forte calo).