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Rendimento Bund tedesco in salita

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 Nel clima di incertezza non tutto sembra essere così imprevedibile; l’andamento delle aste dei titoli di Stato rispecchia in ogni Paese le aspettative e non sorprende gli investitori “retail”, costretti a subire le manovre dei grandi attori del mercato.

L’uscita dei portafogli dall’azionario era praticamente scontata con la crisi dell’Euro e della Grecia; in qualsiasi modo la questione del Governo verrà poi risolta è chiaro che l’Eurozona si è trovata in difficoltà, messa in scacco da uno Stato che rinnega gli aiuti ricevuti e punta il dito verso un esecutivo troppo distante dalla realtà. L’affondo dei bancari dei giorni precedenti è un doppio segnale; la sfiducia verso gli investimenti a medio rischio sta lentamente crescendo ed il settore cardine del mondo dei mercati è il primo che ne risente con perdite che sfiorano i livelli di crisi. Allo stesso tempo è chiaro come il capitale che esce dall’azionario viene reindirizzato sempre in area Euro ma su strumenti diversi, come appunto i titoli di Stato.

L’andamento delle aste di Italia e Spagna è estremamente contrastante, ma la forte domanda ed il collocamento sui massimi della forchetta prevista non lasciano dubbi; la domanda è forte ed anche se i rendimenti sono in salita i titoli di Stato dei Paesi considerati “a rischio” continuano ad attrarre investitori.

Lo spread continua comunque a salire; l’aumento del rendimento dei titoli di Spagna ed Italia hanno fatto fare ai due Paesi un altro passo distante dal Bund, con cui ora vi è una differenza rispettivamente di circa 480 punti base e 430 punti base (con un picco nello spread Btp-Bund di 450 punti base).

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I rendimenti del Bund si muovono invece in maniera inversamente proporzionale alla domanda (come succedeva in Italia qualche mese fa’); il rendimento del decennale scende dopo l’ultimo collocamento sotto a quota 1,43% confermando la tendenza negativa ed aumentando le distanze con il resto dell’Eurozona.

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