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Sterlina forte su dati economia britannica

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 La sterlina negli scorsi gioni ha toccato i massimi dagli ultimi sei mesi a questa parte nei confronti del dollaro statunitense. La motivazione è relativa alla pubblicazione di alcune analisi statistiche che dimsotrano come l’economia britannica stia lentamente riprendendo quota dopo aver rischiato di terminare in una fase recessiva, indicando altresì come la Bank of England, proprio per tale motivo, possa presto porre una pausa più o meno prolungata alla sua attività di importante acquisto degli asset locali.

La sterlina si è inoltre rafforzata ai massimi livelli degli ultimi 20 mesi nei confronti dell’euro. Anche in questo caso, a stimolare l’apprezzamento della valuta britannica è stato il report pubblicato nel corso degli ultimi giorni, che dimostra come il prodotto interno lordo sia cresciuto di 0,1 punti percentuali nel primo trimestre, dopo aver subito una flessione di 0,3 punti percentuali nel corso del quarto trimestre.

A penalizzare l’euro è tuttavia stato anche il cattivo deterioramento della crisi del debito europea, approfondita dalle difficoltà – finora insanabili – di Spagna e Italia, e con l’aggiunta di qualche criticità olandese che rischia di allargare lo spettro delle nazioni in criticità conclamata.

CONSUMI BRITANNICI IN CRESCITA

Ad ogni modo, non tutte le notizie provenienti da Londra e dintorni sono intrise di positività. Un report pubblicato nella scorsa settimana ha infatti annunciato come l’inflazione del Regno Unito sia inaspettatamente incrementata nel corso del mese di marzo, per la prima accelerazione mensile degli ultimi sei mesi. Stando a quanto affermato dagli osservatori, anche questo elemento potrebbe confortare le opinioni di chi ritiene che la il comitato di politica monetaria della Bank of England possa porre una pausa più o meno lunga nel suo programma di acquisto di asset, valutato intorno ai 325 miliardi di sterline.

RATING REGNO UNITO AAA PER S&P

Barclays ha intanto migliorato le proprie aspettative sul corso della sterlina, affermando che entro tre mesi la moneta toccherà quota 79 pence per euro.

 

 

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