Home Bce Trichet e lo stallo delle banche centrali fanno schizzare l’euro

Trichet e lo stallo delle banche centrali fanno schizzare l’euro

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 La Banca centrale europea non cambia rotta: tassi fermi e riduzione degli stimoli che restano in ogni caso tuttora necessari. L’euro sfonda quota 1,4 dollari – il massimo da gennaio – ma l’incertezza è il sentimento prevalente quando si parla di economia perché la crescita, secondo il presidente Jean-Claude Trichet, si profila moderta. Quel che è certo è che la decisione di oggi della Bce segna la fine della diplomazia monetaria, delle scelte condivise e coordinate delle banche centrali. Forse i giapponesi che hanno azzerato i tassi si aspettavano di trovare una sponda a Francoforte, ma così non è stato. E intanto la Fed si appresta a iniettare nuova moneta nell’economia, come accaduto subito dopo la crisi subprime. Adesso si può ancora parlare di guerra valutaria visto che nessuno risponde alle mosse dell’altro o fa il suo gioco? Si può parlare di guerra se non ci sono nemici e alleati? E soprattutto quanto giova questa pace che ha il sapore di uno stallo? Infatti se prima si navigava in acque sconosciute adesso siamo alla deriva perché a livello decisionale siamo tornati indietro di due anni con l’economia che soffre più di allora. Trichet continua a sostenere come ha sempre fatto la linea americana di Bernanke, ma solo a parole. Nei fatti dovremo aspettare ancora qualche mese per capire se la Bce abbia effettivamente intenzione di intervenire con nuovo allentamento quantitativo. La crisi del debito non è per niente finita, Spagna e Irlanda lo dimostrano, la prospettiva non è poi così fantasiosa.