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Aiuti a Portogallo confermati, Borse in rialzo

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 Il Portogallo fa’ un altro passo in avanti, allontanandosi (anche se di poco) dal rischio default che ha contraddistinto il Paese ed è costato diversi “step” di rating nei mesi precedenti. L’attenzione mediatica sulla Grecia e sulla Spagna degli ultimi giorni ha distolto l’attenzione dal Portogallo, che invece si è mosso nella maniera corretta sulla crisi guadagnandosi la fiducia ma sopratutto guadagnandosi una seconda tranche di aiuti da 4,1 miliardi di euro. Il ministro delle Finanze Vitor Gaspar raccoglie i frutti del suo lavoro e rilancia l’impegno verso il Paese, garantendo il proseguo delle riforme strutturali e l’impegno verso l’Unione Europea.

Secondo le nuove aspettative la crescita nel Paese nel 2012 potrebbe battere tutte le previsioni attestandosi al di sopra dei livelli di pericolo annunciati in precedenza. Anche se è presto per tirare le somme, la fiducia guadagnata con le manovre portate avanti fin’ora è indice di come anche da una situazione difficile come quella del Portogallo c’è la possibilità di rilanciare un Paese ed evitare la recessione. I soli aiuti monetari della BCE ed il riacquisto dei Bond non basterebbe infatti (come in Grecia) a risollevare le sorti; la differenza la fanno le riforme, ed in Italia il concetto è molto chiaro.

RISCHIO CRISI PER IL PORTOGALLO

Nel nostro Paese infatti le riforme sono state fatte ed anche se la stretta è stata eccessiva la situazione Italiana è ben distante da quella Spagnola o della Grecia e per questo motivo il Governo Tecnico è ben visto ed esemplare all’estero (anche se l’evasione fiscale italiana che ha contribuito in gran parte alla stretta fiscale è completamente fuori dai parametri Europei).

L’annuncio in mattinata sull’iniezione di liquidità da 6,65 miliardi di euro verso i tre maggiori istituti del Paese rassicura poi il mercato interbancario e dell’accesso al credito, anche se, come per tutti gli altri Paesi Europei, manca un vero e proprio piano di rilancio della crescita.

CRISI PORTOGALLO AIUTI DALL’UNIONE EUROPEA