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BCE pronta a intervenire contro la crisi?

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 Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha annunciato che la banca è pronta, nel quadro del suo mandato, a fare tutto il possibile per garantire la sostenibilità dell’euro, riferendosi in particolare alle misure volte a ridurre i costi di finanziamento di alcuni stati, la cui impennata compromette il funzionamento dei canali di trasmissione della politica monetaria.

La Banca centrale europea è dunque pronta a intervenire per spegnere l’incendio? Sicuramente il suo presidente Mario Draghi ha fatto un passo avanti in questo senso. “La BCE è pronta a fare tutto ciò che è necessario”, come parte del suo mandato per proteggere l’euro. “E credetemi, sarà sufficiente”.I mercati attendevano da  giorni un segnale da parte della BCE, un gesto per arginare la crisi del debito sovrano in Spagna, il paese  costretto a pagare il prezzo più alto per piazzare le proprie obbligazioni. Martedì, i tassi sui titoli a 10 anni hanno superato la soglia del 7,6%, regsitrando dunque un nuovo record.

Su questo punto, Mario Draghi è stato chiaro: un’azione per contrastare l’impennata dei rendimenti  “fa parte del nostro mandato” nella misura in cui il livello di questi tassi “ostacola il funzionamento dei canali di trasmissione della politica monetaria “. In particolare, la BCE dovrebbe acquistare debito sovrano spagnolo sul mercato secondario per consentire una riduzione di tali tassi.

Le osservazioni sono state accolte favorevolmente sui mercati: gli indici di Borsa europei e dei futures a Wall Street hanno cancellato le perdite registrate nelle sessioni precedenti,  fino a virare decisamente in positivo. L’euro, il cui trend era nettamente al ribasso prima delle dichiarazioni di Mario Draghi, ha recuperato il terreno perduto per tornare ben al di sopra di 1,22 dollari, portandosi a 1,2263.

I mercati finanziari sperano che l’istituto di Francoforte adotterà ulteriori misure per sostenere l’attività economica e quella del credito da un lato, e i paesi della zona euro in maggiore difficoltà dall’altro. Ma il dibattito sugli strumenti che possono essere attuati,  senza rischiare di oltrepassare i limiti imposti dagli statuti, sono oggetto di continuo dibattito.

Prima accantonato, ora il piano di acquisto di debito sovrano da parte della BCE potrebbe essere riattivato, mentre la banca centrale potrebbe ricorrere anche ad altre misure alternative, come credono alcuni economisti. Nowtny Ewald, un membro del Consiglio direttivo della BCE, ha suscitato scalpore affermando che la concessione di una licenza bancaria al meccanismo europeo di stabilità, MES, garantirebbe dei vantaggi, mentre Mario Draghi e altri funzionari del board hanno espresso la loro netta opposizione.

Un’altra soluzione concisterebbe nell’affidare alla BCE prerogaitve simili a quelle della Federal Reserve degli Stati Uniti o alla Banca d’Inghilterra, consentendo di fatto all’istituto di stampare denaro. Le osservazioni di Draghi  indicano che alti rendimenti del debito sovrano disturbano la politica monetaria della BCE e forniscono interessanti indicazioni su un possibile tentativo di eludere le restrizioni per l’acquisto di obbligazioni sovrane.