Home Mercati Emergenti Il calo del petrolio incide ancora sul rublo

Il calo del petrolio incide ancora sul rublo

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 Il petrolio ha influenzato enormemente le ultime contrattazioni del rublo russo e ancora una volta l’oro nero non ha smesso di influenzare la valuta in questione: in effetti, quest’ultima ha fatto registrare il primo calo dopo tre giorni nei confronti del dollaro a causa del declino dei prezzi del greggio, di cui la stessa Russia è la principale esportatrice. Il declino in questione è stato pari a 0,1 punti percentuali, con la quotazione complessiva di 31,0300 rubli per ottenere un dollaro presso la Borsa di Mosca. Anche il cambio con l’euro ha subito qualche leggera modifica, per una contrattazione finale di 40,24 rubli.

Entrando maggiormente nel dettaglio di questi numeri, bisogna sottolineare come la qualità Brent del petrolio (il riferimento per la commodity grezza in tutto il mondo) abbia messo a segno un ribasso di ben 0,9 punti percentuali: di conseguenza, a Londra si è scambiato il greggio a 114,67 dollari il barile, visto che la International Energy Agency ha provveduto a tagliare le proprie stime per quel che riguarda la domanda globale di circa centomila barili al giorni rispetto a quanto era avvenuto un mese fa. Sia il petrolio che il gas naturale, come è noto, rappresentano circa il 50% di tutti gli introiti governativi della Federazione Russa.

In aggiunta, i contratti forward hanno mostrato come il rublo fosse a quota 31,4881 nei confronti della moneta verde nel corso degli ultimi tre mesi, mentre proprio ieri ci si è attestati sui 31,51 rubli per la precisione. Un indice dei rendimenti obbligazionari governativi a cinque anni compilato dal Micex (il principale indice borsistico del paese) è sceso di otto punti base (-0,08%), giungendo in questa maniera fino al 7,27%. La domanda per un rendimento extra da parte degli investitori (ci si riferisce ai titoli denominati in dollari) ha perso anch’essa tre punti base, almeno stando alle stime compilate da JPMorgan.