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Corsa al dollaro australiano

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 L’Australia appartiene a quel club esclusivo di paesi con rating AAA e la sua moneta, il dollaro australiano, ha dimostrato un’ottima resistenza, nonostante le preoccupazioni per un rallentamento della crescita del suo principale partner commerciale, la Cina. Ora le banche centrali mondiali stanno intensificando i loro acquisti di Aussie, come viene chiamato nel gergo degli operatori di mercato.La Banca centrale della Russia è stata l’ultima, in ordine di tempo, a dare la caccia  agli assets denominati in valuta australiana, divenuti un fertile terreno per gli investitori in cerca di nuovi investimenti.

Questo solleva la questione se il dollaro australiano, una volta una delle valute di rischio più volatili, si stia trasformando in qualcosa di più di un rifugio sicuro.  Secondo un rapporto del Dow Jones Newswires il paese collocherà 5.025 miliardi di dollari, ovvero l’1 per cento delle riserve russe in valuta estera, in assets australiani, come i titoli di Stato. Questa notizia si pone sulla scia dei reports rilasciati dai media all’inizio di questo mese, secondo cui la Bundesbank tedesca, starebbe valutando l’ipotesi di incanalare le proprie liquidità verso obbligazioni e assets australiani,  come confermerebbero gli intensi colloqui tra le due nazioni per discutere il cambio di strategia.

CRISI FINANZIARIA IN PEGGIORAMENTO

Per alcuni analisti l’aussie australiano non potrebbe diventare un rifugio sicuro nel senso tradizionale,  nel modo in cui lo sono, ad esempio, lo yen giapponese e il  franco svizzero, in quanto l’Australia continua a sostenere un rilevante disavanzo. La liquidità dell’Aussie è di gran lunga inferiore a quello del dollaro USA e dell’euro, il che significa che per ora costituirà solo una piccola ma crescente parte delle riserve globali.

STATISTICHE CINA FALSIFICATE?

L’Australia è uno dei 14 paesi a poter vantare un rating tripla-A, punteggio assegnatogli dall’agenzia di rating Standard & Poor’s che si dimostra evidentemente fiduciosa verso il paese. Anche se la banca centrale ha tagliato i tassi di interesse ufficiali di 75 punti base a partire dal maggio, al 3,5 per cento, e nonostante i prezzi delle materie prime – che rappresentano le maggiori esportazioni del paese – siano in calo, il dollaro australiano ha dimostrato forza e capacità di recupero, riuscendo a reggere abbastanza bene quando le tensioni della zona euro si sono acuite, muovendosi a livelli prossimi alla parità con il dollaro USA.

Mentre il dollaro australiano è diventato un investimento più attraente, la sua direzione resta foretmente legata alla situazione economica della Cina. E qui sta il grosso rischio. Il dollaro australiano potrebbe diventare estremamente vulnerabile – rifugio sicuro o no – se lo scenario di crescita della Cina si appannasse, e le paure di un atterraggio duro si intensificassero.

L’economia australiana è fortemente dipendente dai prezzi delle materie prime e dall’Asia. L’andamento della moneta dipenderà dal grado di gravità della crisi e dall’evolversi degli eventi sullo scacchiere geo-economico.