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Crisi del debito: rotta verso la recessione

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 La crisi del debito minaccia di risucchiare l’Italia e destabilizzare l’intera area dell’euro. Il rischio che corre l’Europa  è quello di scivolare in una nuova recessione. “La crescita in Europa si è fermata e potremmo conoscere una nuova recessione”, ha avvertito Giovedi il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, in occasione della pubblicazione delle previsioni economiche di autunno della esecutivo Ue a Bruxelles. Per l’Europa, sarebbe la seconda recessione in tre anni, dopo lo scoppio della crisi finanziaria nel 2008.

Per definizione, la recessione è un rallentamento più o meno prolungato dell’attività economica: per esempio, una riduzione o diminuzione del PIL (Prodotto Interno Lordo) per due trimestri consecutivi, riflette una fase di recessione. Ciò corrisponde a una situazione in cui la crescita del PIL diminuisce, ma rimane positivo. (In pratica, l’economia continua a crescere, ma più lentamente.) Ma il pericolo per l’Europa potrebbe essere maggiore, e la spirale potrebbe divenire letale. “Una recessione profonda e prolungata e nuove turbolenze sui mercati finanziari non si possono escludere”, ha avanzato Marco Buti, direttore generale agli Affari economici e monetari della Commissione europea.

“L’economia mondiale è di nuova entrata in una zona di pericolo”. Se in primavera, la crisi del debito sovrano sembrava potesse essere arginata e alcuni segnali della domanda interna suggerivano un lieve recupero dell’ attività in Europa, “queste speranze sono state deluse “, ha sottolineato la Commissione europea.  Per l’Italia, nell’occhio del ciclone, è prevista una stagnazione del prodotto interno lordo nel 2012 (0,1%), mentre la Commissione nel maggio scorso stimava un aumento dell’ 1,3%. La situazione dovrebbe migliorare nel 2013, con una crescita del PIL dello 0,7%. Il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, presentando le previsioni, ha detto di attendere “a breve” chiarimenti da parte delle autorità italiane sui tempi di applicazione delle misure promesse nella lettera di intenti presentata dal governo ai leader europei lo scorso 26 ottobre.
Una missione congiunta di funzionari dell’ Unione europea e della Banca centrale (BCE) è giunta Mercoledì a Roma.

La Grecia dovrebbe rimanere in recessione l’anno prossimo, con un calo del PIL del 2,8%, mentre Bruxelles, pochi mesi fa, prevedeva una crescita dell’ 1,1%. In Portogallo, la recessione sarà più profonda del previsto, con un calo del 3% del PIL nel 2012 contro l’ 1,8% previsto in primavera.Il pessimismo è di rigore anche per i “paesi locomotiva” dell’area euro, ovvero Germania e Francia per i quali Bruxelles prevede, rispettivamente,  una crescita dello 0,8% e dello 0,6% nel 2012.

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