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Forex Insider, la settimana dal 17 agosto. Dopo l’ottimismo, le prospettive per il futuro

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 É appena passata una settimana all’insegna dell’ottimismo, come non se ne erano mai viste.

La Federal reserve ha diluito il programma d’acquisto di 300 miliardi di titoli di Stato, prolungando il termine da settembre a ottobre: un freno all’allentamento quantitativo in vista della tanto chiacchierata “exit strategy”.

Anche per la Bce la recessione è a un punto di svolta. La dichiarazione di Francoforte segue l’ingresso della banca centrale americana in una “nuova fase”, definita a proposito sul Herald Tribune “aspetta e osserva” (wait-and-see).

Diversamente aveva fatto la Bank of England una settimana prima spingendo l’acceleratore sulla “produzione” di moneta.

Sull’onda dell’ottismo, gli economisti Nouriel Roubini e Paul Krugman (premio Nobel) sono tornati a vedere il mondo a colori, e azzardano che “il peggio potrebbe essere realmente alle spalle” (una frase che i politici di professione ripetono con regolarità ogni mese o due). Per entrambi gli studiosi il governatore della Fed Ben Bernanke ha dimostrato di saper cavalcare la crisi, e per questo merita la riconferma a inizio 2010, quando scadrà il mandato. E’ da vedere se il presidente Obama deciderà di mettere un “suo uomo” a capo della banca centrale o se al contrario lascerà uno dell’ex squadra Bush, come Bernanke appunto.

Intanto si scommette sugli Stati che potrebbero uscire per primi dalla recessione, in testa troviamo: Norvegia, Australia e Corea del Sud.

Resta il problema della disoccupazione. Il tasso in Usa per il 2011 sarà a 2 cifre: il 10% della popolazione non avrà un lavoro. In Europa poco meglio ma sempre grave: tasso previsto al 9,7%.

Insomma, la ripresa è solida senza lavoro, consumo e sostenibilità? Quel “dieci per cento” saranno “nuovi poveri” o ci sarà posto per tutti, e come si diceva spesso “nessuno sarà lasciato indietro”? Bastano i buoni profitti delle grandi banche (salvate dai governi) per parlare di ripresa? Giudicate e commentate.

MACRO DELLA SETTIMANA

Guardiamo alla settimana appena iniziata: sette giorni utili per farsi l’occhio su quel che accadrà nei prossimi mesi. Oggi nel pomeriggio si attende dagli New York l’indice Empire State Manufacturing (indice aggragato sul manifatturiero regione per regione, destagionalizzato). Nella mattina di martedì da seguire l’indice dei prezzi al consumo in Gran Bretagna, poi l’indice Zew (le attese per il settore finanziario) in Germania e alle 14:30 da tenere d’occhio l’avvio di cantieri e permessi edilizi in Usa. Mercoledì il consueto appuntamento con le scorte settimanali di petrolio. Giovedì, importante le richieste di sussidi di disoccupazione in Usa e la massa monetaria M4 in Gran Bretagna. Venerdì, giornata fiacca ma con uno spunto interessante: vendite case luglio in America.