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Leva finanziaria: impariamo a gestire il capitale

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 La leva finanziaria tanto osannata dai broker mondiali, si rivela essere un’arma a doppio taglio: tanto è vero che amplifica i guadagni quanto è vero che amplifica le perdite.
Leva 1:400, 1:200, 1:100 e che dir si voglia, il vero problema non è, come tanti sostengono, che la leva è uno strumento per professionisti che se usato dai principianti non fa’ altro che recare danni al portafoglio; il problema è l’approccio sbagliato che i novizi hanno con questo strumento.
Accecati dalla voglia di guadagnare velocemente e pieni di certezze sull’andamento del mercato, i principianti (ma non solo loro) tendono a sfruttare a pieno regime la leva offerta dall’intermediario, con conseguente realizzo di forti performance sul capitale iniziale (positive o negative che siano).
Proviamo invece a focalizzare la nostra attenzione non sui numeri tanto pubblicizzati, quanto sulla gestione del capitale. Perché il punto è proprio questo: la differenza tra un trader vincente ed uno perdente, è data all’80% dalla gestione del rischio sul capitale.
Una regola base del trading on-line valida per tutti i mercati, è di valutare un’operazione prima di aprirla in termini di rischio/rendimento sul capitale iniziale; il discorso sarà più chiaro con un esempio:
Ipotizzando di avere a disposizione 300 euro, con leva 1:400 posso comodamente aprire una posizione sull’Eur/Usd di un lotto intero impiegando come margine 250 euro. Cosa comporta un’operazione del genere?
Semplice: utilizzando un lotto intero, ad ogni variazione di 1 pip corrisponde una variazione di 7,92 euro sul nostro portafoglio. Ipotizzando di mettere uno stop-loss a 10 pips, se l’operazione verrà chiusa in loss subirò una perdita di 79,2 euro perdendo solo 10 pips. Circa il 28% del capitale iniziale, verrebbe “bruciato” con una sola transizione andata male.
Rimangono 220,8 euro dopo solo una transizione: il portafoglio è stato gestito talmente male che non posso neanche più rientrare con un lotto per tentare di recuperare.
Allora, il vero problema non è la leva finanziaria offerta: è l’uso che ne facciamo.
Riprendendo l’esempio, dopo aver individuato un punto di entrata ed uno stop-loss di 10 pips il ragionamento che dovrà aiutarmi nella scelta dei lotti da comprare è: quanto sono disposto a perdere in una singola transizione, per garantirmi la possibilità di rientrare sul mercato anche sbagliando un considerevole numero di volte in successione?

Diciamo il 5% del capitale, corrispondente a 15 euro.
Ora sappiamo che:
– ho un segnale di entrata a mercato;
– ho imposto per questa operazione uno stop-loss di 10 pips;
– la massima perdita che posso sopportare è di 15 euro sul capitale;
Quanti lotti dovrò usare?
Considerata la possibilità (indispensabile per chi ha un capitale ridotto) di negoziare mini e micro lotti, dovrò entrare a mercato con 0,19 lotti per avere una variazione di 1,5 euro per pips.
Avendo 10 pips di stop-loss, se l’operazione andrà male perderò 10 pips x 1,5 euro = 15 euro, corrispondenti al 5% del capitale iniziale, avendo usato un margine di 47,5 euro grazie alla leva 1:400.
Avendo poi usato solo 47,5 euro di margine, ci rimangono 252,5 euro da utilizzare per aprire altre posizioni in contemporanea su altri mercati, qual’ora capiti l’occasione.
Per concludere il discorso, è fondamentale concentrarsi sul proprio capitale al fine di preservarlo, poiché gli errori nel trading sono comuni e soprattutto all’inizio capiterà di sbagliare anche diverse volte di fila. Con una corretta gestione del capitale iniziale (senza farci “fregare” dalle promesse della leva finanziaria), potremo sopportare i periodi neri della nostra attività riservandoci la possibilità di entrare nuovamente a mercato in linea con le nuove occasioni che si svilupperanno.

5 Commenti

  1. […] Il Mercato Forex è osannato per la sua fortissima leva finanziaria. Premettendo che tale leva varia a seconda degli intermediari e dell’offerta che propongono, si può comunque affermare che generalmente bastano pochi euro per “muoverne” molti di più. Esattamente come la parola stessa “leva” suggerisce, la leva finanziaria permette di sollevare “molto” usando “poco”. Si sta parlando di soldi ovviamente: ad esempio, se il nostro intermediario offre un’effetto leva pari a 1:200 (leggesi: uno a duecento) la nostra capacità monetaria avendo 200 euro sul conto lievita fino a disporre di 40000 euro. Va’ da se che se verranno utilizzati interamente i 200 euro disponibili, al massimo della leva disponibile (1:200) saremmo esposti in maniera forte sul mercato e basteranno pochi pips per realizzare enormi guadagni (o perdite). È bene capire fin da subito il rischio connesso alla leva e ad un suo uso sconsiderato: il rischio infatti è quello appunto di sovresporsi nelle transizioni così da perdere in breve tempo l’intera somma disponibile. Risulta necessario fin da prima dell’apertura della posizione calcolare la potenziale perdita ed il potenziale profitto atteso così da non sfruttare interamente il capitale ma usarne solo una piccola parte in leva per consentirci di sbagliare più volte senza azzerare il conto; ecco come comprendere meglio l’uso della leva finanziaria. […]

  2. […] la piattaforma MetaTrader gratuita e completa per un uso illimitato. Gli strumenti offerti, come la leva finanziaria di 1:400, sono riservati ad un uso ragionato, per questo l’offerta è si accessibile ai novizi […]

  3. […] abbiamo parlato di stop-loss e del sizing della posizione, concentrandoci sulla limitazione delle perdite, argomento di fondamentale […]

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