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Il problema del dollaro neozelandese ipervalutato

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 Il dollaro della Nuova Zelanda è ipervalutato, parola del ministro delle Finanze della nazione oceaniana, Bill English. Il Kiwi, questo il tipico vezzeggiativo della valuta in questione, rischia di avere troppa “polpa” al suo interno e lo stesso dicastero si è detto quasi impossibilitato a ridurre le performance. In effetti, gli ultimi due anni della moneta sono stati caratterizzati da un aumento pari a dodici punti percentuali (vedi anche Come indebolire il dollaro neozelandese?). English ha confessato di non avere attualmente a disposizione uno strumento o una politica per influenzare questa valutazione.

Le parole del ministro coincidono perfettamente con gli ultimi avvertimenti del Fondo Monetario Internazionale, secondo cui la valuta sarà sopravvalutata di oltre quindici punti percentuali. Questi livelli così elevati sono però destinati a rimanere tali almeno fino a quando vi saranno le attuali condizioni monetarie globali. Le affermazioni appena citate hanno comunque fatto calare le quotazioni del dollaro, sceso a 82,42 centesimi di dollaro americano presso la Borsa di Wellington. English si attende una correzione appropriata del tasso di cambio nel momento in cui l’economia americana darà chiari segni di risveglio. Il Kiwi ha cominciato a guadagnare terreno rispetto alla moneta verde sin dal marzo del 2011, tanto da farlo diventare la moneta più forte tra quelle delle economie sviluppate.

Un intervento volto a ridurre queste performance sarebbe solamente costoso e inutile, anche perché la divisa oceaniana è tra le più scambiate in assoluto in relazione alle dimensioni della Nuova Zelanda (paese grande all’incirca come l’Italia). Si potrebbero inoltre causare dei seri danni a quella che lo stesso Fmi ha riconosciuto come una delle politiche monetarie più solide al mondo. Un mese fa, il governatore della banca centrale Graeme Wheeler si è detto pronto a intervenire sui mercati valutari, ma comunque questa situazione non è molto diversa da quella che viene attualmente vissuta dalla Norvegia o dalla Corea del Sud.